Lei, lui e l’altro, cioè il contrabbasso. Il triangolo come simbolo di perfezione, nel bel concerto che Petra Magoni e Ferruccio Spinetti hanno tenuto in un affollato Teatro Duse di Bologna giovedì 7 maggio 2015. Musica Nuda, si chiama la premiata ditta tra i due che ha già prodotto otto album con un progetto indovinato che riporta alla loro essenzialità canzoni famose e non, restituendole appunto alla loro nuda bellezza.
Il contrabbasso di Spinetti è strumento dalle molteplici capacità espressive, ma è strumento pure la voce di Petra che si fa a volte trombetta cinguettante, a volte profondo sassofono. Inizio di gran classe con “Speak Low”, ballata tinta di blues di Kurt Weill e poi ecco una “Is This Love” di Bob Marley ricondotta ad un jazz sincopato e Petra che invita il pubblico a cantarla con lei. “Roxanne” dei Police viene presentata come “la prima canzone che abbiamo eseguito insieme” ed è una sorprendente miniera di invenzioni sonore, perché i due, più che fare delle cover, ricostruiscono la musica secondo architetture diverse dall’originale.
Un concerto che pesca molto nel repertorio internazionale, ma non mancano le incursioni in Italia, con “Lei colorerà”, composto da Alessio Bonomo (“uno bravo, infatti a Sanremo è arrivato ultimo”, commenta la Magoni) insieme a Spinetti, “Un vecchio errore” di Paolo Conte in una versione irresistibile , “Felicità” doveroso omaggio a Lucio Dalla e perfino “Sei forte Papà” che un Gianni Morandi divertito si gode in platea.
Poi Petra invita sul palco Beatrice Antolini a cantare con lei “Ain’t No Sunshine” di Bill Whiters e quindi “With Love”, brano della stessa cantautrice. Uno dei top del concerto è una versione alla Björk di “Amazing Grace” che sfocia in “Nature Boy”, meraviglioso standard jazz con i due che tormentano insieme il contrabbasso. Poi c’è spazio per il Brel di “Non andare via”, tra Gino Paoli e Patty Pravo, un’improvvisazione del solo Spinetti con accenni a “Norwegian Wood” dei Beatles e “Voodoo Child” di Hendrix.
Lo show scivola via piacevolmente con Petra che scherza con il pubblico, lo incita a cantare, accenna passi di danza e prende direzioni imprevedibili: così la “Habanera” della Carmen sfoggia in una versione da urlo di “Come Together” dei Beatles punteggiata dagli “over me” del pubblico. Nel bis, richiesto a gran voce, ecco in medley “Prendila così” di Battisti, l’ironica “Rimando” e “Guarda che luna” di Buscaglione, con standing ovation finale. Ma il pubblico ne vuole ancora e avrà “Don’t Worry Be Happy” di Bobby Mc Ferrin, inno all’ottimismo da fischiettare fino alla fine.