Omar Pedrini, chitarrista e membro fondatore dei Timoria, una delle band di punta di quello che fu il ricco e prolifico panorama rock italiano degli anni ’90, si è esibito sul palco del teatro Nuovo di Cannobio (VB) nella sera di sabato 22 ottobre. L’artista, che da alcuni anni ha intrapreso una carriera solista che gli ha dato diverse soddisfazioni, per quasi due ore di spettacolo ha trasportato il pubblico presente in un viaggio fatto di canzoni tratte sia dagli esordi con i succitati Timoria sia dai suoi dischi, presentando in anteprima alcuni brani estratti dal suo nuovo lavoro, in uscita nelle prossime settimane.
Pedrini ci prende letteralmente per mano e ci porta per le strade nebbiose del nord Italia cantate dai Timoria, ci fa attraversare vent’anni di storia musicale con una naturalezza e un carisma rari, rischiando in più di un’occasione di far scorrere qualche lacrimuccia di nostalgia. Prima di ogni brano Omar si prende il tempo necessario a raccontare la storia che lo ha portato a realizzarlo, scherza e ride coi presenti e, soprattutto, si diverte mentre suona; quel divertimento genuino, di quelli che tu che stai assistendo allo spettacolo ti ritrovi a sorridere senza rendertene quasi conto.
La band che lo supporta fa il suo lavoro più che degnamente, dimostrandosi all’altezza e dando sfoggio di ottime doti tecniche senza mai togliere la scena al vero protagonista della serata, ma piuttosto affiancandolo e mettendone in risalto le doti.
Le due ore passano in un lampo, l’artista ci delizia anche con una cover della storica “Hey Hey, My My” di Neil Young prima di salutarci con la hit della sua ex-band “Sangue impazzito”, eseguita con un’intensità quasi commovente. Ma non finisce qui, perché alla fine dello show Omar si presta ai fan per foto, autografi e chiacchiere in amicizia, dimostrando di essere una persona dal cuore grande oltre che un validissimo musicista.