Delirio, degrado, degenerazione. Nessun’altro individuo su questo pianeta sa rappresentare ed esorcizzare il dolore, lo squallore, il malum e nessun’altro sa far tirare fuori la rabbia, quella vera, come sa farlo l’ormai leggendario Richard Benson. Lui è nato a Woking, presso Londra, ma il suo “personaggio” e la sua anima nera non potevano che essere nate nella goliardica, atroce e perfida Roma.
Il suo ultimo show (che è stato rappresentato unicamente in data 25 Novembre 2008 al Qube di Roma) dal titolo “Cr**to Canaro” è stata la migliore rappresentazione dell’Inferno dal 1300 circa ad oggi: bestemmie, minacce di morte, insulti continui e pesantissimi, lanci di oggetti di ogni tipo e dimensione, scatti d’ira, urla di dolore, autolesioni del membro, sesso perverso, assoli distorti e odori vomitevoli.
Richard si è superato, dopo aver urlato frasi irripetibili ed aver minacciato di morte il suo pubblico composto da “vermi schifosi”, da “ulltimiii” e da “pezzi di merdaaa” ha tentato, nel chiassoso delirio dei suoi adepti, di raccontare alcune delle sue classiche storie… come quella del giovane Adolf Hitler o di Marlin Manson…
La tripla rete posta di fronte al palco per evitare la totale lapidazione dell’artista non ha impedito a oggetti e alimenti d’ogni tipo (polli, ortaggi, preservativi gonfiati a palloncino, pile…) di arrivare lo stesso fino a far diventare il palco quasi impraticabile! Tuttavia Richard questa volta è riuscito a suonare e cantare, ci ha regalato un medley di versioni “personalissime” di brani rock quali Another Brick In The Wall (Pink Floyd), The End (Doors), Satisfaction (The Rolling Stones), I Don’t Like The Drugs (But The Drugs Like Me) (Marilyn Manson) ed ha eseguito anche il Suo grande classico “Madre Tortuna” (accolto con l’urlo dei fans: “Madre Paruccaaa!”).
Ieri sera Richard ha anche presentato una sua nuova scoperta, la spogliarellista Sparta che nella passione finale dello show (roba da far arrossire di vergogna Mel Gibson!) ha simulato un amplesso con Richard mezzo nudo strusciandosi nell’immondizia fetente e nella carne macinata imputridita.
Non sono ovviamente mancati pesantissimi insulti e lanci di oggetti anche per l’ormai storica compagna di Benson, Ester Esposito.
Con questo show Richard ha raggiunto la sua massima espressione… si è fatto Cr**to… Cr**to Canaro (citando l’assassino Pietro De Negri, detto Er Canaro della Magliana, che a detta di Richard era anche presente allo show), per sacrificarsi, umiliarsi per noi… farsi bersaglio del male che attanaglia le vite di noi tutti… ci ha incitato ad insultarlo, a bestemmiare, ad inneggiare al Male assoluto, ha dedicato i suoi assoli malati a Satana!.
Si è anche raccontato in questo show, ha svelato aneddoti degli anni ’60, ha cantato “Auschwitz” e “L’isola di Wight”, ha chiesto al suo pubblico di accendere gli accendini durante l’esecuzione di un brano e si è visto tutto il pubblico girato di spalle col dito medio alzato.
Ed è proprio quando si è proclamato Messia ed ha tentato di spiegare la sua filosofia, la sua missione, che il pubblico ha urlato più forte che mai, insultandolo come solo a Roma sanno fare e impedendo alla sua voce di arrivare oltre il palco, per un attimo Richard ha smesso di parlare, ha guardato in basso con aria mortificata, ha sofferto per noi.
Questo comportamento del pubblico non ha fatto altro che confermare quello che intendeva dire, evidentemente non c’era bisogno di spiegazioni. Nel finale lo abbiamo visto andare via lentamente, claudicante, a torso nudo e sporco all’inverosimile, sorretto da addetti e dal suo ormai celebre bastone-spada infernale. Il suo pubblico invece è uscito dal locale forse con meno voce ma arzillo, divertito, cinico, liberato dallo stress e dalla rabbia. Ti sei sacrificato ancora un volta per noi Richard!
Paolo Bianchi