Non ero stato tenero con Tankian ad aprile quando suonò un’oretta scarsa, non sarò tenero con chitarrista e batterista dei System Of A Down Daron Malakian e John Dolmayan, passati ieri sera a Milano con il progetto Scars On Broadway.
Intendiamoci hanno spaccato, buono il sound e anche il coinvolgimento del parterre del gremito a metà Rolling Stone. I pezzi del debut album dal vivo guadagnano e i momenti più schizzati (tipo “Exploding/Reloading” o “Chemicals”) vengono vissuti a pieno dalla platea…ma santo cielo non si poteva suonare un pochino di più? I pezzi dei SoaD sono off-limits dalla scaletta? D’accordo fate tre cover per lo meno, non è pensabile e nemmeno accettabile assistere a un concerto rock che duri meno di 60 minuti oggi come oggi, lo possiamo concedere agli Slayer (a loro basterebbe mezz’ora per uccidere tutti) e a pochissimi altri.
Dispiace ammetterlo, ma in due date diverse e con due line-up differenti, 3/4 di una delle band più importanti degli ultimi anni (per lo meno in studio…), ha suonato meno dei Tokio Hotel. Peccato.
Piero Lisergi