Simple Plan, le foto e il report del concerto all’Home Festival del 5 settembre 2015

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L’Area Dogana di Treviso che in questi giorni ospita l’Home Festival sembra essere diventata la mia seconda casa. E ieri sera, a tre anni di distanza dalle date italiane con i We The Kings, ho avuto il piacere di assistere al ritorno in grande stile dei Simple Plan che hanno buttato giù l’Isko Tent, uno dei sette palchi dell’ambiziosissimo evento musicale trevigiano.

Attenzione: questo report è stato scritto da una 21enne che ieri, felicemente spiaccicata sulla transenna della prima fila, è tornata 13enne.

L’attesa è stata lunga e il pubblico pronto ad urlare ad ogni tecnico del suono che metteva piede sul palco l’ha resa anche straziante, ma quando sono partite le prime note di “Jet Lag”, brano di apertura estratto dall’ultimo album “Get Your Heart On”, la folla è esplosa ed io, per una volta, ho capito che ero esattamente dove dovevo essere. Poi un piacevole ed inevitabile salto nel passato con “Jump” e “Welcome To My Life”, indietro fino al 2004 quando avevo 10 anni e un’anima già vagamente pop-punk. Immancabile arriva “Boom”, l’ultimo singolo del nuovo album della band canadese che uscirà nei prossimi mesi.

Pierre Bouvier era in forma smagliante ed è riuscito a far emergere le sue abilità canore, sebbene l’acustica non fosse delle migliori dalla prima fila. Seb, Jeff, David e Chuck avevano un’energia incontenibile e non riuscivano a star fermi. Non chiedetemi come facciano ma, qualunque cosa sia, funziona e io volevo che il set non finisse mai. Ma, si sa, tutte le cose belle finiscono, forse fin troppo presto. E così i ragazzi ci hanno salutati, con “Summer Paradise”, “I’m Just A Kid” e una “Perfect” la cui prima strofa è stata interamente eseguita dal frontman, in voce e chitarra, che solo successivamente è stato raggiunto dagli altri componenti.

“Grazie mille Treviso” e si sono spente le luci su una delle serate più belle della mia vita. “I’m just a kid” si, ma la vita non è sempre uno schifo. Anzi, quando ti ritrovi a cantare sotto il palco di una delle band con cui sei cresciuta è tutto meraviglioso.

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