Ci troviamo all’Hard Rock Cafè di Roma, per uno showcase semi acustico di presentazione a Wasted Time, debutto discografico di Son.
Il ventiduenne campano è un ragazzo schivo e diremmo anche timido. Sale sul palco, imbraccia la chitarra e inizia a suonare senza alcun preambolo. Il concerto scorre benissimo, vengono presentati diversi brani del disco e alcune cover. La band è solida, nessuna sbavatura o imperfezione, nemmeno durante l’intervento del quartetto d’archi per l’esecuzione di Song Of Solitude.
Nel pubblico si mescolano normali avventori del locale, amici del nostro e addetti ai lavori, tutti sembrano gradire, quel che è certo è che applaudono trasportati da un rock blues di chiara matrice stelle e strisce.
La presentazione scorre forse troppo velocemente, i brani vengono suonati uno di seguito all’altro senza alcuna presentazione o preambolo (con l’unica eccezione per la title track) e senza alcuna interazione col pubblico (escludendo gli infiniti ringraziamenti finali). Quest’ultimo aspetto, a nostro avviso, è piuttosto grave; il genere suonato gioverebbe di un clima caldo, rumoroso e di continua interazione spettatore-artista.
In definitiva uno spettacolo buono sotto il profilo musicale, ma assai carente sotto quello dell’intrattenimento, lacuna questa che speriamo venga colmata al più presto.
Si ringrazia Metatron Group.
Stefano Di Noi