Semplicemente superlativa. Non ci sono altre parole per descrivere l’unica data italiana del tour europeo di Stevie Wonder. Un concerto caratterizzato da una scenografia senza troppi fronzoli per lasciare spazio alla musica ed al groove dei 14 musicisti che hanno affiancato Stevie in questa serata.
Una line up di primissimo piano composta da: Steavie al Fender Rhodes ed al pianoforte a coda; Nate Watts al basso; Stanley Randolf alla batteria; Errol Cooney e Kyle Bolden alle chitarre; Roman Johnson e Victoria Thodore alle tastiere; Keith John, Aisha Morris (figlia del cantante) e Kimberly Brewer al coro; Ryan Kilgore al sax; Dwight Adams alla tromba; Munyungo Jackson e Fausto Cuevas alle percussioni.
E sono proprio le percussioni ad introdurre lo spettacolo con una base morbida sulla quale Stevie, accompagnato sul palco dalla figlia, comincia a suonare con l’armonica “All Blues” di Miles Davis seguito nell’assolo jazz dal sax e dalla tromba che chiude l’intro. Nemmeno uno stacco tra i brani e si parte con “As If You Read My Mind” e “Master Blaster”. Ecco la prima pausa quindi ecco il giro accattivante di “Did I Hear You Say You Love Me “ per passare a due lenti come “All I do” e “Knocks Me Off My Feet”.
Il tempo di scherzare un po’ con il pubblico, chiedendo di ripetere vocalizzi sempre più difficili, di volere sul palco due persone per cantare insieme a lui, di intonare dei classici italiani come “Quando, Quando, Quando” o “Nel Blu Dipinto di Blu” con la TalkBox e via con l’intro di “Higher Ground”, che fa letteralmente impazzire il pubblico.
Si passa, quindi, a “Spain”: un brano di Chick Corea in chiave Bossa Nova dove ogni musicista propone un breve solo. Un paio di lenti quali “Don’t You Worry ‘Bout a Thing”e “Vision” – dove un commosso Stevie Wonder ricorda la perdita della madre – per riprendere con il crescendo di “Living For The City” e “Part Time Lover”, preceduto da un bellissimo intro con il coro ed il pubblico che interagiscono tra loro sulla linea melodica del brano.
Si ritorna sulle note più morbide di “Overjoyed”, “Ribbon in the Sky”, “Lately”, “I’m Gonna Laugh You Right Out of My Life” (cantata dalla figlia e suonata con l’accompagnamento al pianoforte del padre, il quale, alla fine del brano, scherza sul troppo “italico entusiasmo”) e “My Cherie Amour”.
Ed ecco che si entra nel pieno dello spettacolo con il groove di “Signed, Sealed, Delivered” (cantata anche alla Democratic National Convention di Denver a sostegno del candidato Barack Obama), “Sir Duke”, “I Wish”, “Isn’t She Lovely “, “You Are the Sunshine of My Life”, “I Just Called to Say I Love You”. L’attacco di rullante che avverte l’arrivo di una sensazionale “Superstition” e per finire “I’ll be loving you always” a chiudere una straordinaria esperienza Soul-Funk ed R&B.
Il tempo di scherzare un po’ con il pubblico, chiedendo di ripetere vocalizzi sempre più difficili, di volere sul palco due persone per cantare insieme a lui, di intonare dei classici italiani come “Quando, Quando, Quando” o “Nel Blu Dipinto di Blu” con la TalkBox e via con l’intro di “Higher Ground”, che fa letteralmente impazzire il pubblico.
Si passa, quindi, a “Spain”: un brano di Chick Corea in chiave Bossa Nova dove ogni musicista propone un breve solo. Un paio di lenti quali “Don’t You Worry ‘Bout a Thing”e “Vision” – dove un commosso Stevie Wonder ricorda la perdita della madre – per riprendere con il crescendo di “Living For The City” e “Part Time Lover”, preceduto da un bellissimo intro con il coro ed il pubblico che interagiscono tra loro sulla linea melodica del brano.
Si ritorna sulle note più morbide di “Overjoyed”, “Ribbon in the Sky”, “Lately”, “I’m Gonna Laugh You Right Out of My Life” (cantata dalla figlia e suonata con l’accompagnamento al pianoforte del padre, il quale, alla fine del brano, scherza sul troppo “italico entusiasmo”) e “My Cherie Amour”.
Ed ecco che si entra nel pieno dello spettacolo con il groove di “Signed, Sealed, Delivered” (cantata anche alla Democratic National Convention di Denver a sostegno del candidato Barack Obama), “Sir Duke”, “I Wish”, “Isn’t She Lovely “, “You Are the Sunshine of My Life”, “I Just Called to Say I Love You”. L’attacco di rullante che avverte l’arrivo di una sensazionale “Superstition” e per finire “I’ll be loving you always” a chiudere una straordinaria esperienza Soul-Funk ed R&B.
Grazie a Mattia Felletti