Subsonica, il report e le foto del concerto a Jesolo del 31 ottobre 2014

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Per la seconda volta consecutiva, il Triveneto ospita la data di debutto del nuovo tour dei Subsonica, che saranno in giro per l’Italia per lanciare il nuovo disco “Una nave in una foresta” nei negozi dallo scorso settembre. Dopo il clamoroso sold out di Pordenone del 2011, Max Casacci e soci scelgono il più capiente Pala Arrex di Jesolo, capace di contenere più di 5000 persone.

Due ore di concerto che riportano nell’affermata località balneare veneziana un revival di quella movida giovanile che la anima tra luglio ed agosto: tutto questo grazie anche ad un palco all’avanguardia caratterizzato da una pedana rialzata in plexiglass, che permette anche alle persone sulle retrovie del parterre di vedere i loro beniamini senza dover alzarsi sulle punte, e quattro grandi pannelli LED che dominano la parte superiore del palco.

La scaletta proposta, composta da ben venticinque pezzi, è concentrata sull’ultimo disco e sul seminale “Microchip Emozionale” che, a distanza di tre lustri, ha ancora un ruolo centrale nei concerti della band torinese. Anche se i brani più melodici conservano il loro fascino (e vengono cantati da tutti), il movimento e l’attenzione si alza nei pezzi più drum ‘n’ bass, sonorità che in Italia non hanno sfondato ma delle quali i Subsonica possono esser considerati gli alfieri nazionali. “Aurora sogna” a distanza di anni è ancora un capolavoro, “Benzina ogoshi” nella sua natura punk resta un manifesto ironico rivolto ai detrattori della band e “Lazzaro”, proposto come terzo brano, è un estratto che se cantato in inglese potrebbe tranquillamente sfondare anche oltre le Alpi.

Nessuna indecisione, nessuna gaffe da debutto escludendo una lunga pausa poco prima di metà concerto, probabilmente per ragioni tecniche legate alle magliette dalle quali venivano trasmesse immagini indossate durante “Di Domencia”. La band è in palla e, con Ninja e Bass Vicio relegati nel backstage per buona parte del tempo, il ruolo di primedonne è a carico degli altri tre componenti: Boosta si trova sempre più a suo agio nelle sue tastiere mobili, Samuel cerca già dai primi pezzi un contatto diretto con il pubblico e Max Casacci che, pur avendo superato la soglia dei cinquant’anni, si diverte ancora come un bambino tra ondeggiamenti e riff figli del reggae e del funk.

Il successo dei Subsonica nella prima data nazionale era scontato: ormai sono un’istituzione, capace di raggruppare chi li ha conosciuti da teenager a fine anni Novanta e i quindicenni di oggi. La notizia è una: i torinesi sono in palla, pronti a stare in tour per almeno un anno. Non perdeteli.

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