Il primo concerto del sesto giorno di Sziget Festival arriva a ora di pranzo: sul Lightstage, nella zona colonizzata dagli italiani, si esibisce Giosada, vincitore 2015 di X-Factor. Il programma me l’ero perso e non so cosa aspettarmi, ma mi colpisce positivamente: la musica è più carica di quanto non mi aspettassi, e l’esibizione è di quelle vissute appieno. Tra i momenti migliori, un riuscito omaggio a David Bowie con la sua “Rebel Rebel”.
Di ritorno alla base, il Main Stage, il pomeriggio si apre sulle note electropop degli Years & Years, che oltre ai propri brani propongono un’interessante fusione tra “Dark Horse” di Katy Perry e “Hotline Bling” di Drake.A seguire ci sono i Kaiser Chiefs, per i quali nutro (erroneamente) poche speranze: vengo piacevolmente sorpreso dal concerto, che mi toglie dalle orecchie il non troppo convincente “Education, Education, Education & War”. Con brani come “Ruby” è difficile non divertirsi.
Il terzo inglese della giornata a salire sul palco è Noel Gallagher (con gli High Flying Birds), per un altro concerto davvero ottimo: con due dischi all’attivo questa formazione ha già ampiamente dimostrato in studio come in tuor di avere dei numeri. I nuovi brani, come “You Know We Can’t Go Back” e “If I Had a Gun… ” funzionano a meraviglia, ma per la gioia del pubblico non mancano moltissimi brani del periodo Oasis, esattamente metà della scaletta. “Don’t Look Back In Anger”, “Wonderwall” e “Champagne Supernova” sono e rimarranno sempre un piacere da ascoltare.
Headliner della giornata è Sia: per la particolarità dello show proposto, ne parliamo in dettaglio qui.Foto a cura di Mathias Marchioni.