Fa tappa anche a Milano il 17 luglio 2012 il reunion tour degli Stone Roses, tanto atteso in Regno Unito (i 225000 di Heaton Park parlano da soli), quanto passato in sordina in Italia. Se non fosse stato, infatti, per una nutrita colonia britannica scesa nel capoluogo lombardo per Ian Brown e soci, il flop sarebbe stato ben più marcato: poco più di 2000 persone alla conta finale sono accorse all’Ippodromo San Siro, all’interno della rassegna estiva City Sound. Un’ora e venti di spettacolo nella quale viene proposta una scaletta praticamente in linea a quanto già proposto negli altri festival europei delle scorse settimane, con il fondamentale debutto letteralmente saccheggiato e vera e propria colonna portante della serata. Brani che dal vivo vengono rivisti con assoli e improvvisazioni, sia chitarristiche che ritmiche, che hanno allungato la durata di alcuni di diversi minuti (come l’accoppiata Fool’s Gold e Something’s Burning).
La performance della band non ha invece esaltato: escludendo una sezione ritmica Mani-Reni monumentale, con il batterista in serata di grazia, gli altri due Stone Roses hanno in parte deluso. Bravo Squire alla chitarra, ma troppo per i fatti suoi per buona parte dello show; in linea con le esibizioni da solista invece Ian Brown, più volte svociato e in alcuni momenti davvero imbarazzante. Le note lacune tecniche sono però compensate dal suo carisma e dalla sana ironia ed arroganza, esplosi nella finale “I Am The Resurrection”, quando calpesta e restituisce al pubblico (col sorriso stampato in volto) una Union Jack arrivata sul palco. Una serata ben al di sotto delle aspettative, come affluenza e come qualità dell’esibizione: almeno in Italia, gli Stone Roses hanno avuto una giornata no. Ed è un peccato, perché in apertura Mick Jones, ex The Clash, è stato autore di un concerto memorabile con la Justice Tonight Band. Tanta nostalgia (setlist quasi esclusivamente composta da canzoni dei The Clash), ma di fronte a colossi del rock come Bankrobber, Rock The Casbah e Should I Stay Or Should I Go è impossibile rimanere indifferenti. Inoltre Mick si è intrattenuto con fans e addetti ai lavori dopo il suo concerto per oltre 30 minuti, firmando autografi e dimostrandosi disponibilissimo con il pubblico. Chapeau.
Mick Jones setlist: Groovy Train (The Farm), Train In vain (The Clash), Bankrobber (The Clash), Rock the Casbah (The Clash), (White Man) In Hammersmith Palais (The Clash), Should I Stay or Should I Go (The Clash), All Together Now (The Farm).
Stone Roses setlist: I Wanna Be Adored, Mersey Paradise, (Song for My) Sugar Spun Sister, Sally Cinnamon, Ten Storey Love Song, Where Angels Play, Shoot You Down, Fools Gold, Something’s Burning, Waterfall, Don’t Stop, Love Spreads, Made Of Stone, This Is the One, She Bangs The Drums, I Am The Resurrection.
Nicola Lucchetta. Foto di Rodolfo Sassano
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