The Tallest Man On Earth fa sold out per il concerto al Quirinetta di Roma del 13 febbraio 2016. Non importa il match di calcio Juventus-Napoli, né tanto meno che in tv ci sia la finale di Sanremo 2016: il pubblico affolla una sala calda, piena di attesa per il secondo concerto del tour 2016 in Italia del cantautore svedese Kristian Matsson (Guarda le foto della tappa di Torino).
Kristian sale sul palco alle 22.15, vestito semplicemente di nero e con un irresistibile sguardo che buca la penombra del Quirinetta Caffè Concerto. Non dice nulla e parte subito a suonare, travolgendo il pubblico che canta a squarciagola e batte le mani a tempo della tripletta di brani tiratissimi. “Grazie per essere qui di sabato sera. Per noi ogni sera è sabato sera” è la sua prima frase in inglese, dopo un italianissimo saluto “Grazie Roma”.
Il primo momento di calma arriva con “Slow Dance”, che rallenta effettivamente il ritmo imposto agli inizi: The Tallest Man On Earth si fa accompagnare soltanto dagli effetti alle tastiere, lasciando la chitarra e la sua voce un po’ dylaniana libere di esprimersi in tutta purezza. È la sua dimensione migliore.
L’amore del pubblico è totalizzante e Kristian se ne bea un po’: gioca, lancia plettri (lo aveva fatto anche a Torino), ammicca e dà fondo all’intero repertorio di mosse del “performer bello e bravo”. Le canzoni si rivestono di arrangiamenti che tendono un po’ ad appiattirle, nonostante l’atmosfera di festa benefici dalle versioni più combat folk: voce e chitarra, obiettivamente, i brani di The Tallest Man On Earth rendono molto di più.
Kristian è musicalmente impeccabile e intonato, questo gli va riconosciuto. Sbaglia poco e nulla, se non su “I Won’t Be Found”, dove perde l’attacco della seconda strofa, ma sorride e riparte tra gli applausi del pubblico, che lo acclama a grandissima voce.
The Tallest Man On Earth sa cosa fare col pubblico in visibilio che ne celebra lo status di cantautore: ormai al quarto disco, il bel svedese è pronto al salto per uscire definitivamente dal limbo tra indie e mainstream in cui si trova ora. Qualcosa sta ancora mancando per la consacrazione definitiva: la scrittura c’è, il personaggio anche. Che sia forse un po’ di originalità in più?
The Tallest Man On Earth – Scaletta concerto Roma, 13 febbraio 2016
01. Wind and Walls
02. 1904
03. Fields Of Our Home
04. Slow Dance
05. The Wild Hunt
06. Darkness Of The Dream
07. Love Is All
08. I Won’t Be Found
09. The Gardener
10. Sagres
11. Revelations Blues
12. Timothy
13. Thousand Ways
14. Little Nowhere Towns
15. It Will Follow The Rain
16. Where Do My Bluebirds Fly
17. Seventeen
18. King Of Spain
19. Dark Bird Is Home
Bis
20. The Dreamer
21. Like The Wheel