Da quattro anni le mie vacanze estive non sono più le stesse. Per il quarto anno consecutivo mi ritrovo a pianificare al millimetro gli incastri di giorni di ferie, mezzi di trasporto, partenze e coincidenze per essere a Torino l’ultimo weekend di agosto, cascasse il mondo. Il motivo che mi spinge a compiere oculati salti mortali si chiama TOdays Festival e anche quest’anno, dal 24 al 26 agosto, chiama a raccolta migliaia di persone per chiudere in bellezza l’estate torinese con una kermesse di workshop, incontri ed eventi musicali.
Parlando di live, chi frequenta TOdays conosce bene la miscela che rende la sua lineup un cocktail vincente: una parte di artisti di punta della scena italiana indipendente contemporanea, una di artisti internazionali direttamente dai palchi dei festival mondiali più celebri (dal Primavera Sound al Coachella) e, dulcis in fundo, un tocco di sperimentazione elettronica per equilibrare tutti i sapori. In ogni lineup TOdays riesce a inserire un nome che ci lascia di stucco e, dopo aver ospitato nomi del calibro di Interpol, TV On The Radio, PJ Harvey, Mac DeMarco e Perfume Genius, l’edizione 2018 ci accoglie con un’altra carrellata di chicche musicali.
Si parte venerdì 24 agosto con i primi live nella location di sPAZIO211 con una scaletta che vede la rivincita schiacciante delle chitarre, protagoniste di ritmi psichedelici, distorsioni garage e accordi nostalgici.
I primi a scaldare il palco sono gli Indianizer, formazione locale dalle sonorità sudamericane con un mood psichedelico che danza a ritmo di cumbia e spedisce immediatamente il parterre in un trip andata/ritorno verso mondi paralleli.
Tornati alla realtà ci aspetta un altro noto nome italiano. Dopo una quantità di date e chilometri sulle spalle che fa pensare che la gavetta non sia mai finita, i Bud Spencer Blues Explosion arrivano a TOdays Festival con una valigia carica di decibel. “Blues Explosion” non è un modo di dire e Adriano e Cesare lo dimostrano ogni volta che mettono piede sul palco: avendo a disposizione un timing serrato nel contesto festival, la scarica di adrenalina della band romana arriva in forma concentratissima con una setlist collaudata che ai pezzi dell’ultima release discografica unisce chicche selvagge del passato.
E’ quando inizia a calare il sole che si avvicina il momento più atteso, quello che vede esibirsi la prima doppietta internazionale di TOdays. Con uno storico di dischi alle spalle da far impallidire i gruppi più longevi, i King Gizzard & The Lizard Wizard sono una delle band più interessanti del panorama mondiale. Sette elementi tra cui doppia batteria e tre chitarre: la matematica della maxi formazione australiana non è un’opinione e, insieme alla coesione tangibile tra gli addendi della band, il risultato è una performance che definire esplosiva sarebbe riduttivo. Dietro alla potenza sonora che scatena headbanging e pogo selvaggio c’è una band dalle capacità tecniche incredibili nascosta dietro alle sembianze di liceali nerd. Psichedelia, distorsioni, spirali che culminano in climax da brivido: i King Gizzard sono un ceffone in faccia per cui essere grati e “Rattlesnake” risuonerà nelle nostre orecchie per molti giorni ancora.
Con l’arrivo dei The War On Drugs si assiste a un cambio totale di pubblico e atmosfera: amatissima da critica e pubblico, la formazione statunitense capitanata da Adam Granduciel porta sul palco il suo rock made in USA che strizza l’occhio agli anni Ottanta di Bruce Springsteen con un piglio che vira allo shoegaze. Bisogna ammettere che The War On Drugs sono una band tecnicamente ineccepibile, capace di arrivare al cuore dei propri fan riducendoli in lacrime su pezzi come “Pain” e spedendoli sulle stelle con gli intermezzi strumentali; la sensazione però è quella che tra il pubblico e la band (e addirittura tra gli stessi elementi sul palco) ci sia un muro invisibile che mantiene una distanza di sicurezza tra Adam Granduciel e il resto del mondo. Raramente si è visto il frontman rivolgere lo sguardo al pubblico, complice anche un atteggiamento che è tipico dello shoegaze e che richiede la massima concentrazione.
Sono pochi i minuti che ci concedono di raggiungere l’Ex Fabbrica Incet per la seconda tranche di live della serata di cui sono protagonisti Coma Cose, Mount Kimbie e i djset di Lena Willikens e FaltyDL. I Mount Kimbie sono un altro dei nomi che ci hanno fatto saltare sulla sedia il giorno del loro annuncio. La band di Dominic Maker e Kai Campos arriva per l’unica data italiana del tour portando il racconto di viaggi interstellari nella cornice post industriale dell’Incet. Nei diari di viaggio della band britannica, compilati a suon di synth e linee di basso ipnotiche, si legge una doppia anima che divide la performance dei Mount Kimbie in momenti contemplativi da gustare a occhi chiusi a picchi di energia da ballare senza freni.
La prima giornata di TOdays Festival si chiude che è ormai mattino ma siamo appena all’inizio. I live di TOdays ritornano oggi a sPAZIO211 con Daniele Celona, Colapesce, Echo and The Bunnymen e Mogway mentre Touch Movements, Simon Scott e Giuseppe Ielasi terranno banco a PLARTWO a pochi metri dall’Incet che vedrà invece alternarsi Cosmo, Mouse On Mars, Acid Arab e Red Axes.
Alessia Giazzi, foto di Franco Rodi