Tommy Emmanuel è approdato giovedì 8 maggio 2014 al Teatro Colosseo di Torino per l’ultima data italiana del suo tour, portando in scena il suo spettacolo da chitarrista acustico one-man-band che lo ha reso famoso a livello internazionale.
Il chitarrista australiano classe 1955 ha intrattenuto e stupito il pubblico torinese per più di due ore, dimostrando con una semplicità quasi disarmante di essere uno dei migliori chitarristi viventi, legittimando a pieno merito il suo titolo di “Certified Guitar Player” al fianco di Chet Atkins, Jerry Reed, John Knowles e Steve Wariner, dei quali ha assimilato e rielaborato il linguaggio in maniera del tutto personale, spaziando nelle radici della musica americana tra il Ragtime, il Blues e lo Skiffle.
Ripercorrendo i grandi classici del suo repertorio come “Cowboy’s Dream”, la pirotecnica “Cannonball Rag”, “Classical Gas”, passando tra le reinterpretazioni di alcuni pezzi dei Beatles e interpretando da artista di razza “I still can’t say goodbye” di Chet Atkins, Tommy ha offerto ai presenti in sala uno show energico e ricco di sfumature, basato sulla sua tecnica fingerstyle perfetta e condito dalla suo approccio ritmico percussivo sulla chitarra acustica. E’ infatti anche un ottimo percussionista e uno dei suoi marchi di fabbrica durante i suoi concerti è proprio il colpire la sua chitarra in diversi punti con le mani o con vere e proprie spazzole, simulando un intero set di percussioni.
Soffermarsi meramente sull’aspetto tecnico sarebbe sicuramente riduttivo, perché quest’ultimo è veramente un elemento aggiunto alla Musica (con la maiuscola non a caso) che è stata protagonista durante tutta la durata dello show, attribuendogli un forte impatto emotivo. La chitarra in questo caso è più che mai uno strumento di espressione personale, un mezzo col quale Tommy ha un feeling pazzesco, che gli permette di instaurare un vero e proprio dialogo aperto col pubblico, senza mai limitarsi al freddo esercizio di stile.
Lo spettacolo si è concluso dopo due bis tra gli applausi di una platea entusiasta e partecipe, che ha voluto tributare il giusto merito ad un Artista (altra maiuscola, doverosa) unico, che a quasi sessant’anni è ancora in continua crescita.
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