La splendida Villa Erba a Cernobbio (Co), con il suo magnifico parco affacciato direttamente sul lago, è davvero lo scenario ideale per lasciarsi cullare dalla seducente voce di Tori Amos giunta finalmente in Italia per la prima delle quattro date previste nel suo mini tour. Intorno alle 22, mentre l’oscurità incominciava a nascondere le cime dei monti mostrando un magico cielo stellato e un vento frizzante incominciava a muovere le cime degli alberi, la vocalist americana è salita sul palco per sedersi al pianoforte. Le sue dita hano in cominciano a muoversi intriganti tra il bianco e il nero della tastiera e le note di “Original Sinsuality” si sono diffuse subito nell’aria mentre il vento giocava con il lungo vestito rosa di Tori che scherzando con gli spettatori delle pime file ha assicurato di aver indossato un paio di shorts sotto la gonna.
La scaletta del concerto alterna alcuni brani tratti dal nuovo album, tra cui “Mother revolution” e “The Beekeeper”, ad altri più datati come “Horses”, “Icicle” e “Silent all these years” riproposti con arrangiamenti rinnovati. Nel corso dell’esibizione l’artista ha presentato inoltre le cover di “Personal Jesus” dei Depeche Mode e “Vincent” di Don McLean lasciandosi poi andare ad alcune intriganti improvvisazioni strumentali.
Una serata davvero magica quella di Cernobbio. Il pubblico si è lasciato guidare dalla voce di Tori che per tutta la durata del concerto è rimasta da sola sul palco affiancata solo dai suoi preziosi strumenti. Con la sensualità che la contraddistingue la cantante si è immersa in un universo musicale fatto di ansimi e di sospiri, di grida e di silenzi capace di rapire la platea che infatti è rimasta stregata in un silenzio quasi soprannaturale fino al gran finale di “Hey Jupiter”.
AL.M.