Mark Tremonti e i suoi Tremonti tornano a farci visita all’Alcatraz in versione “intima”. Palco ristretto e suoni non nitidissimi in questa serata di metal melodico. Dopo qualche accortezza necessaria all’entrata, visti i tempi di agitazione, il locale può vantare una più che buona affluenza per il concerto di un artista che ha costruito una credibilità inossidabile, sia per le sue produzioni discografiche – dove dai Creed ai magnifici Alter Bridge, giungendo fino al suo progetto solista, quasi nulla scende sotto la soglia dell’eccezionale – che per la sua resa sul palco.
Tremonti è un artista che comunica impegno, amore per la musica e onestà. Lui è naturale e spontaneo in tutto quello che fa, e ci mette l’anima. Nei Tremonti il musicista statunitense mette a disposizione sia la sua leggendaria chitarra (anche quest’anno numerose riviste del settore lo hanno eletto miglior musicista dell’anno) che la sua voce, che dopo anni di dietro le quinte propone come lead vocal nei due album “All I Was” e “Cauterize”, con buoni risultati. Si circorda di altrettanto eccellenti musicisti, tra tutti il batterista Garrett Whitlock e il chitarrista Eric Friedman.
La scaletta propone pezzi dei due album senza sorprese, per un set di poco più di un’ora ma di una potenza e una carica sovraumane. Il meccanismo è quello oliato in una carriera ventennale. Riff potenti, melodie accattivanti. L’ugola di Tremonti non è quella di Myles Kennedy, ok, ma si destreggia lo stesso tra melodico e urlato con discreta resa anche in sede live. Si inizia con la title-track dall’ultimo album, “Cauterize”, e si chiude con la bomba da tre minuti di “Wish You Well”, direttamente dall’esordio discografico. In mezzo hanno colpito particolarmente la suadente “Providence”, dove Tremonti prova a riproporre le costruzioni impressionanti di “Fortress” degli Alter Bridge, l’oscura “Dark Trip” e veri e propri martelli come “Another Heart” e “Decay”. Nota di merito a parte per la perla di potenza, melodia e cambi di ritmo di “Radical Change”, forse il pezzo più completo della discografia.
In attesa del terzo capitolo discografico “Dust” in uscita ad Aprile, non c’è altro da dire se non che Tremonti è una sicurezza, in qualsiasi veste lo si incontri.