Avevamo lasciato gli U2 in stato di grazia a Roma l’anno scorso, durante le tappe del “The Joshua Tree Tour 2017”. Nel mentre, i Nostri hanno attraversato un periodo personale molto turbolento (soprattutto Bono) e hanno dato alle stampe un disco piuttosto difficile (“Songs of Experience”), specchio perfetto del malessere privato e della ancora più triste situazione globale. Lo show dello scorso 11 ottobre al Forum di Assago, primo dei quattro sold out italiani dell’“eXPERIENCE + iNNOCENCE Tour”, si pone esattamente nel mezzo di quanto appena esposto.
Pur senza toccare le vette emotive dello scorso anno, il primo concerto in terra nostrana degli U2 non fa che dimostrare per l’ennesima volta quanto i quattro “ragazzi di Dublino” siano i numeri uno del rock internazionale, dissipando ogni dubbio sulla voce di Bono e sulla resa dei nuovi brani live, funzionali a una narrazione tutt’altro che casuale. Infatti, non è azzardato paragonare lo show a un romanzo di formazione, durante il quale i protagonisti crescono, sbattono la faccia contro la vita, e infine trovano loro stessi. Per riassumere, la frase chiave è “la saggezza è il recupero dell’innocenza al termine dell’esperienza”.
Per rendere ancora più fruibile il racconto, e come da buona abitudine degli U2, l’apparato scenico è tutto fuorché un accessorio. La conformazione del palazzetto è molto simile a quella del tour del 2015, ma se possibile ancora più sontuosa, e funzionale per il pubblico che praticamente da tutte le angolazioni del forum può godersi lo spettacolo, che non si svolge solo sui due palchi collegati da una passerella che attraversa in lungo il parterre, ma anche sopra e all’interno degli immensi ledwall sovrastanti, che proiettano storie e immagini legati a brani particolari. Bono, The Edge, Adam Clayton e persino Larry Mullen si muovono senza sosta da un capo all’altro dei loro palchi, raccogliendo il calore dei fan e restituendo in cambio una performance da manuale, complice anche un’ottima qualità del suono.
La scaletta, pur snobbando “Songs of Innocence”, privilegia ovviamente le produzioni più recenti, attaccando con la doppietta “The Blackout” e “Lights of Home”, per poi tuffarsi nel passato remoto con “I Will Follow” e “Gloria” (vera chicca della serata) e nel periodo berlinese con “Zoo Station” e l’emozionante “Stay (Faraway, So Close!)”, che ritornerà successivamente con “Who’s Gonna Ride Your Wild Horses”, “Even Better Than the Real Thing”, l’immancabile “One” e la perla “Acrobat”. “Elevation” e “Vertigo” sono tra i momenti più acclamati dal pubblico, così come il ritorno del luciferino MacPhisto e il simbolico monologo allo specchio di Bono, che a viso pulito “sconfessa” il demone del rock ‘n’ roll. Imprescindibili “Pride (In the Name of Love)” e “New Year’s Day”. Il cerchio si chiude con “13 (There Is a Light)”, brano conclusivo di “Songs of Experience” e ponte ideale con “Songs of Innocence”.
Bono, come da buon istrione, non solo non si risparmia sugli acuti (supportato dall’ottimo The Edge ai cori), ma si lancia nei consueti monologhi a sfondo politico, cercando di sensibilizzare il pubblico (che a parte le solite rare e fastidiose eccezioni lo ascolta in un silenzio tanto religioso quanto surreale) su argomenti scottanti e attuali come l’unità dell’Europa e l’accoglienza dei migranti.
Se è vero che la saggezza è il recupero dell’innocenza al termine dell’esperienza, gli U2 ce lo stanno dimostrando in tutti i modi. Gli anni passano anche per loro, ma non necessariamente l’anzianità è un male, anzi. Soprattutto quando ci si può permettere di osservare il resto del mondo dall’alto di un ledwall gigantesco, raccontando la storia della propria vita e della propria carriera, in un modo unico e per molti versi inimitabile.
Scaletta concerto U2
The Blackout
Lights of Home
I Will Follow
Gloria
Beautiful Day
Zoo Station
Stay (Faraway, So Close!)
Who’s Gonna Ride Your Wild Horses
Elevation
Vertigo
Even Better Than the Real Thing
Acrobat
You’re the Best Thing About Me
Summer of Love
Pride (In the Name of Love)
Get Out of Your Own Way
New Year’s Day
City of Blinding Lights
Women of the World
One
Love Is Bigger Than Anything in Its Way
13 (There Is a Light)