Anch’io c’ero. Il Primo Maggio 2009 ero anch’io immerso nell’incalcolabile folla del Concertone di piazza San Giovanni in Roma per assistere all’esibizione di Vasco Rossi. Un’esibizione storica, nove canzoni (più una come bis) scelte con incredibile precisione e che hanno elevato, per una volta ogni tanto, a vero evento il tradizionale concerto capitolino ridicolizzando le ignoranti e vuote teorie di chi non concepiva la partecipazione del rocker di Zocca in un contesto “politicamente impegnato”.
Vasco “poeta” è introdotto, dall’attore e amico (per l’occasione presentatore dell’edizione ’09 del Concertone) Sergio Castellitto. Dopo il saluto “Ciao bella gente” si parte piano con il classico “Stupendo” e con i suoi indimenticabili versi “Però ricordo chi voleva / Un Mondo meglio di così / Si proprio tu che ti fai delle storie / Ma dai / Cosa vuoi tu più di così” e ancora “Ma non ricordo se chi c’era / aveva queste facce qui/ Non mi dire che è proprio così / Non mi dire che son quelli lì”. Chi vuole capire, capisca.
I riferimenti al potere, al lavoro e alla credibilità delle istituzioni politiche continuano anche nei brani successivi: in “Non Appari Mai” Vasco cambia il testo originale (lo aveva già fatto durante dei concerti passati) cantando “Problemi!? / Qui non esistono problemi / Qui siamo tutti belli e buoni / Votiamo tutti Berlusconi”, nella successiva “Vieni Qui” si è lasciato sfuggire un “Vieni qui / Silvio!” ed ancora in “T’immagini” ha ironizzato “Qui c’è qualcuno che ha sbagliato mestiere / Non voglio mica dire che sia il Cavaliere!” e nello stesso testo originale i versi “T’immagini / La faccia che farebbero / Se da domani davvero / Davvero tutti quanti smettessimo” sono un chiaro riferimento al potere dello sciopero dei lavoratori.
Vasco ha inoltre colto l’occasione per avverare un suo desiderio proponendo una versione rock del vecchio brano dei Corvi “Un Ragazzo di Strada”, molto adatto al suo personaggio. Il Blasco aveva rivelato durante la conferenza stampa prima del Concertone di voler eseguire questo pezzo da quando aveva quindici anni.
Arriva poi immancabile il momento della poesia, della dolcezza e delle lacrime con la bellissima “Sally”. Ma si torna presto al “sociale” (parola assolutamente riduttiva) con “C’è chi dice no” come sempre seguita dalla scatenata “Gli Spari Sopra”. Si chiude, com’era prevedibile, con “Il Mondo Che Vorrei” che è stato anche il tema-slogan di questa edizione del Concertone del Primo Maggio.
Torna sul palco Sergio Castellitto che si dice deluso di non aver sentito la canzone “Un Senso” che, giustamente, l’attore sente anche come un po’ “sua” essendo nata per far parte della colonna sonora del film “Non Ti Muovere”. Si invoca Vasco che torna sul palco e regala questo bis tra lacrime, applausi, urla e striscioni.
Vasco Rossi con questa sua straordinaria ed unica performance nel 2009, davanti ad una folla mai vista, ha reso letteralmente onore a questa manifestazione e a tutta la Festa dei Lavoratori. Non ha fatto lunghi discorsi limitandosi ad un semplice “Meditate gente. Non guardate troppi TG. Il mondo è fatto di piccole cose. Di amici, compagnie, amori, i vostri ritrovi, i vostri bar. Questo conta”. Ha sdoganato l’idea che le opinioni politiche e sociali (e tutto il Primo Maggio) appartengano solo all’elite di artisti politicamente schierati e socialmente impegnati secondo i canoni prestabiliti, ha fatto tornare questa festa una festa davvero di tutti senza risparmiarsi in allusioni e senza lo schifoso buonismo italiano. Grazie Vasco! Tu ieri hai fatto questo… ed anch’io c’ero.
Setlist: Stupendo – Non Appari Mai – Vieni Qui – Un Ragazzo di Strada – T’immagini – Sally – C’è chi dice no – Gli Spari Sopra – Il Mondo Che Vorrei – Un Senso
Paolo Bianchi