12 novembre 2016: Wilco in concerto al Fabrique di Milano. Di seguito, il report e la scaletta del concerto.
Il report del concerto
A volte capita e anche se già eri preparato è sempre e comunque un’emozione inaspettata. Capita cioè di prepararsi per tempo ad un concerto importante di una di quelle band che sono senza ombra di dubbio nell’Olimpo dei performer attualmente in circolazione. Parliamo dei Wilco, un concentrato purissimo di bellezza e abilità musicali che negli anni ha saputo scrivere passaggi memorabili della storia del rock contemporaneo.
Quindi arrivi in qualche modo preparato a quello che ti aspetta, ma non basta.
Alle 21.00 iniziano puntualissimi all’interno di un bosco incantato che circonda tutto il palco su più livelli facendo presagire già l’aspetto magico della serata. Si parte con “Ashes of American Flags” ed è il preludio ad una scaletta che pur non ignorando, come ovvio, gli ultimi due lavori della band usciti a breve distanza (“Star Wars” e “Shmilco”) offre i loro brani migliori pescando a piene mani da tutta la discografia.
La doppietta “I Am Trying to Break Your Heart” e “Art of Almost” è da brividi e apre alla parte centrale della scaletta meno intima, più sperimentale in quel connubio tra rock, folk, cantautorato e sperimentazione sonora che è la chiave stessa della musica dei Wilco.
Jeff Tweedy non si sottrae alla platea e a più riprese si ferma a scambiare qualche battuta. Inevitabili i riferimenti alle elezioni americane vissute però con una chiave di ottimismo e speranza da consegnare alla parte buona dell’America. Si può e si deve fare di più e fare meglio appoggiandosi alle persone che hanno molto da dare e alla loro capacità di creare bellezza. Un passaggio toccante e sincero da parte di chi con la sua band da anni ormai rende decisamente migliore il nostro mondo.
Il live si chiude dopo due ore, richiamati sul palco ben due volte e forse a ben vedere avrebbero potuto continuare ancora a lungo. Si accendono le luci e le facce dei presenti che hanno riempito il Fabrique di Milano sono piene di meraviglia, coscienti di aver assistito ad uno spettacolo unico.
La scaletta del concerto
- Ashes of American Flags
- Normal American Kids
- If I Ever Was A Child
- Cry All Day
- I Am Trying to Break Your Heart
- Art of Almost
- Pickled Ginger
- Misunderstood
- Someone to Lose
- Via Chicago
- Reservations
- Impossible Germany
- Jesus etc
- Locator
- We aren’t the world
- Box full of letters
- Heavy metal Drummer
- I’m the man who loves you
- Hummingbird
- Late greats
Encore - Random name generator
- Spiders (kidsmoke)
Encore 2 - California stars
- War on war
- Shot in the arm