La classifica dei migliori album dell’anno oramai la fanno tutti. Figurarsi se pure noi non mettevamo giù i dischi top del 2014 insieme alla solita sequela di robbosità come accade regolarmente dal 2006. Quest’anno il compito di scrivere la intro non sarebbe mio, ma visto che il nuovo Direttorio (che ha fatto risorgere Outune in un modo inspiegabile e che è ancora oggetto di studio all’interno delle peggiori web agencies di provincia), non ha ancora scritto una sega, mi prendo io la briga di farlo.
La classifica dimostra che la nuova era è effettiva, con la presenza nei primi posti di artisti magari non giovanissimi ma innegabilmente simbolo delle nuove generazioni di rockettari, indie, poppettoni (vero pop, nulla a che fare con il pornopop di roba tipo miley, ariana, nicki o quel che vi pare) e anche amanti della musica (bella anche se) italiana. Se lo scorso anno c’era qua e là anche del metallo serio, a sto giro mi è andata male e c’è zero su zero nella top ten cumulativa. Cazzi miei che prendo troppa gente giovane e/o fint’alternativa #graurgh.
Ciò detto, per noi i dischi dell’anno sono quello di Jack White (per distacco) e anche quello dei Linkin Park. Per tutto il resto c’è il wall of text che segue. Daje.
MIGLIORI ALBUM 2014 – Classifica Redazione TOP 10
1 – Jack White – Lazaretto – 34 punti* e 4 menzioni
2 – Linkin Park – The Hunting Party – 22 punti e 4 menzioni*
3 – Pharrell Williams – G I R L – 18 punti
4 – Alt-J – This Is All Yours ; The Gaslight Anthem – Get Hurt ; Damon Albarn – Everyday Robots ; Foo Fighters – Sonic Highways- 16 punti
7 – Caparezza – Museica – 14 punti
8 – John Butler Trio – Flesh & Blood – 12 punti
9 – Death From Above 1979 – The Physical World – 10 punti (e 3 menzioni)
10 – Shellac – Dude Incredible ; Bruce Springsteen – High Hopes – 10 punti (e 2 menzioni)
Tutti gli altri album nominati: Body Count – Manslaughter, Periphery – Clear (EP), Toseland – Renegade, Exodus – Blood In, Blood Out, Destrage – Are You Kidding Me? No., Fast Animals And Slow Kids – Alaska, Mogwai – Rave Tapes, Karen O – Crush Songs, Dente – Almanacco del giorno prima, Sia – 1000 Forms of Fears, U2 – Songs of Innocence, Slipknot: The Gray Chapter, Architects: Lost Forever // Lost Together, Aphex Twin: Syro, Lykke Li: I Never Learn, The Horrors – Luminous, Weezer – Everything Will Be Alright in the End, Rise Of The Northstar – Welcame, Vasco – Sono innocente, Slash – World On Fire, Hour Of Penance – Regicide, Every Time I Die – From Parts Unknown, Set It Off – Duality, Kasabian – 48:13, Young Fathers – Dead, Pulled Apart By Horses – Blood, Against Me! – Transgender Dysphoria Blues, Johnny Cash – Out Among The Stars, Billy The Kid – Horseshoes & Hand Granades, Beck – Morning Phase, Paolo Nutini – Caustic Love, Hauschka – Substantial, Judas Priest – Redeemer Of Souls, Pink Floyd – The Endless River, Bologna Violenta – Uno Bianca, Swans – To Be Kind, Maybe I’m – Bwa Kayiman, Giardini di Mirò – Rapsodia Satanica, Coogans Bluff – Gettin’ Dizzy, Thee Silver Mt. Zion – Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything, Fire! Orchestra – Enter, Sun Kill Moon – Benji, Have A Nice Life – The Unnatural World, AC/DC – Rock Or Bust, The Waterboys – Modern Blues.
NICOLA LUCCHETTA
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Pharrell Williams – G I R L
Every Time I Die – From Parts Unknown
Set It Off – Duality
Jack White – Lazaretto
Kasabian – 48:13
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Black Sabbath, Soundgarden e Faith No More ad Hyde Park: Story Of My Life, direbbe un certo Mike Ness
+ Jack White all’Hammersmith con la Denai
+ Spendere 60 euro di biglietto per i Fall Out Boy e fregarsene dei Linkin Park, chiacchierando con la cumpa e scappando a metà show
+ Wastepaper Basketball – Jimmy Fallon feat. LeBron James
+ Gli Every Time I Die e Pharrell Williams che si confermano sindaci dell’umanità tutta
– Settimo anno di fila che con Outune non mi pago le bollette e settimo anno di fila che non porto la colazione in camera al mattino a Taylor Swift
– Il declino verticale dei Wolfmother e il fatto che Andrew Stockdale mi deve tipo 8 euro
– Il top fail di Robin Thicke: tolta la gimmick di sciupafemmine, resta comunque un cantante della stramadonna
– Non bastano belle realtà come Rock In Idro e Home Festival per dire che l’Italia è un paese per far festival: le basi ci sono, ma siamo ancora troppo indietro rispetto al resto dell’Europa. E per due ragioni: non lungimiranza delle istituzioni e incapacità dei vari promoter nello stringere importanti sinergie
– Troppi live persi per vari motivi, soprattutto nella prima metà: il 2014 resterà per me un anno di “off”
LA FRASE DELL’ANNO
“Dancing is illegal? Jump back! This is the Tonight Show! There has to be dancer!” (Kevin Bacon al Tonight Show di Jimmy Fallon)
CLAUDIA FALZONE
I 5 DISCHI DELL’ANNO
1)Everyday Robots – Damon Albarn
Si sa che, tra Blur e Oasis, ho sempre preferito i primi. Però non è solo una questione di fangirlismo, è che Damon Albarn ha una capacità di sperimentare e scrivere musica che definire poliedrica è poco.
2)G I R L – Pharrell Williams
Happy è la canzone tormentone del 2014 ma anche l’intero album è catchy.Pharrell non solo è un prezzemolino delle collaborazioni ma sa come fare dell’ottimo pop senza far fatica. Un vero re Mida.
3)Redeemer of Souls – Judas Priest
I Judas sono un pezzo di anima. Forse non basta come giustificazione ma così è
4)Museica – Caparezza
Per una volta il Capa parla della cosa che più ama, l’arte. E poi, ci sarà un motivo se “China Town” è la canzone che ho ascoltato di più nel 2014 su Spotify
5)Pink Floyd – The Endless River
Servono commenti?
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ concerto dei Pearl Jam a Milano. E chissene se l’Italia ha perso quella sera. Eddie Vedder ha vinto. Tutto.
– tutte le morti legate al mondo della musica
– Malcolm Young che si ammala di demenza senile
– io che non prendo in mano uno strumento da troppo tempo
– coloro che non hanno mai creduto in me, nemmeno oggi
+ io che, nonostante tutto, ho tenuto e continuo a tenere botta
+ vedere il mio nome su Rolling Stone, alla faccia dei rosiconi
+ aprire un blog che avevo in progetto da tempo ma che ha preso forma solo adesso
– tutti i concerti ai quali non sono riuscita ad andare
+ dare lezioni di cultura musicale al mio moroso. Che anche se è rimasto ai tempi di Frank Sinatra, è la persona migliore della terra e sono fortunata ad averlo al mio fianco. Grazie per tutto quello che fai e per sostenermi
sempre, in ogni istante. I love you <3
LA FRASE DELL’ANNO
“We crashed and broke Twitter We have made history” (cit.)
GIUSEPPE CRACA
I 5 DISCHI DELL’ANNO
– Slipknot: The Gray Chapter
– Architects: Lost Forever // Lost Together
– Aphex Twin: Syro
– Lykke Li: I Never Learn
– Linkin Park: The Hunting Party
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ la tua ragazza che ti regala l’ultimo disco degli Slipknot e finge di apprezzarlo quando lo metti in macchina gridando come un drogato.
+ perdere il pass dell’Home Festival la prima notte dell’evento e vederselo restituire il giorno seguente da una donna bellissima.
+ fotografare Shaggy dal palco, fra tette e culi nigga che mai e poi mai dimenticherai.
+ assistere a concerti che ti fan cagare assieme a grandi amici che sanno non farti annoiare a morte.
– mettersi a dieta finita l’estate dei concerti, bere acqua nei successivi e sentirsi bene. Vecchiaia che avanza.
+ ascoltare e ballare i NIN a bologna da soli, miglior sensazione musicoeccentrica degli ultimi anni.
+ aver conosciuto nuovi e promettenti “colleghi” con la speranza di condividere ancora concerti ed eventi con il medesimo coinvolgimento.
+ esser riuscito a dimagrire abbastanza per rientrare nella felpa dei Misfits.
– comprare chitarra e amplificatore per accorgersi di quanto sia difficile suonare discretamente qualcosa..
LA FRASE DELL’ANNO
#cazzoridichemuori
JACOPO CASATI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Body Count – Manslaughter
Periphery – Clear (EP)
Destrage – Are You Kidding Me? No.
Toseland – Renegade
Exodus – Blood In, Blood Out
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ E’ stato un anno che è diventato talmente positivo col passare dei mesi che non ero più abituato a come ci si potesse sentire quando le cose girano tutte per il verso giusto.
+ Billy Idol live al Fabrique insieme alle persone giuste.
+ Il venerdì di delirio al Medimex e il macello portato nella sala stampa seria all’Ariston a Sanremo
+ La gente con cui lavoro e QUESTA foto
+ Il Rock In Idro, Hydrogen, Sziget e in generale ovunque andiamo a seguire concerti trattandoci bene #Pezzentistocazzo
+ Tornare a macinare visite quando pure io pensavo che oramai fossimo definitivamente fottuti
– Lo sbirro che voleva arrestarmi al Rock In Roma.
– Non ho più voglia di andare ai concerti. L’ho detto. Mi serve o la compagnia adatta, o l’obbligo redazionale. Sono finito.
– Essermi perso le uscite di troppi dischi che volevo ascoltare subito, ritrovandomi una lista arretrati indecente. Altro brutto segnale.
– I coglioni a cui sto sul cazzo che fanno i simpa dal vivo. Devo tornare a usare i taglierini dell’epoca Curva Nord.
LA FRASE DELL’ANNO
#SEH
UMBERTO SCARAMOZZINO
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Jack White, Lazaretto
Linkin Park, The Hunting Party
The Gaslight Anthem, Get Hurt
John Butler Trio, Flesh & Blood
Death From Above 1979, The Physical World
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ L’arrivo di persone eccezionali in redazione e la rinascita di Outune
+ Il ritorno del Rock In Fucking Idro, con le colazioni a coprire il 200% del fabbisogno giornaliero, i 10 minuti di sonno in tre giorni, il pogo da lividi, il backstage, le interviste e l’headbanging con il numero uno (e da come parla immagino che sia stato “The Last Stand”)
+ L’intervista a John Butler, quella a Brian Fallon e quella Mark Tremonti. Highlights della vita
+ Slash, Myles Kennedy e Biffy Clyro sullo stesso palco a Glasgow: dove sono i fazzoletti?
– Gene Simmons che parla a caso
+ Dave Grohl, Mark Tremonti, Slash e compagnia che zittiscono Gene Simmons
– Aver perso i The Cure a Londra (non ancora in realtà, ma li perderò tra pochi giorni)
– Aver perso i tre concerti al Borrowland dei Biffy Clyro, soffro tantissimo
+ Sziget 2014
– Dover perdere la salute mentale per fare selezione di soli CINQUE DISCHI per il pollo di fine anno. Dall’anno prossimo si raddoppia, se no chiudo tutto
LA FRASE DELL’ANNO
“It’s the way that I remember you, from the shows. Every time that I come to Italy I see you and you know, I know” – Brian Fallon
LUISA MARINARI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Linkin Park – The Hunting Party
John Butler Trio – Flesh & Blood
Young Fathers – Dead
Death From Above 1979 – The Physical World
Pulled Apart by Horses – Blood
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ L’ingresso in Outune
+ Le persone con cui sono a contatto ogni giorno, che rendono Outune il “posto” speciale che è.
+ L’incontro con le mie personali divinità, i Biffy Clyro.
+ Sonic Highways: la serie/documentario.
– L’essermi dovuta prendere uno stop dai concerti. Si soffre moltissimo.
– Il biglietto inutilizzato per il concerto della vita.
– Gli U2 che “regalano” il nuovo album e i due mesi di tiritera tra scuse e cazzi e smazzi. Si stava meglio senza.
– Quelli che ai concerti ti spaccano anche le costole pur di cacciarti dalla prima fila, anche se tu sei arrivata alle 9 di mattina e loro 10 minuti prima dell’inizio. Una bestemmia e una piaga che si rinnova di anno in anno.
+/- Il nuovo tour dei Queen con Adam Lambert. Non ho ancora capito se ci sto o meno.
LA FRASE DELL’ANNO
-“Where we have been no one will ever know”
MATHIAS MARCHIONI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
The Horrors – Luminous
Shellac – Dude Incredible
Foo Fighters – Sonic Highways’
Death From Above 1979 – The Physical World
Weezer – Everything Will Be Alright in the End
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Morrissey a Bologna, Robert Plant a Pistoia, Patti Smith a Parma, Qotsa e tante altre soddisfazioni in pit
+ Budapest, 7 giorni di Sziget per Outune
+ Umbi la Lù e JC per lo sbatto totale e l’accoglienza
+ Rolling Stones, Black Sabbath, Aerosmith…devo aggiungere altro?
+ Ok, lo aggiungo: i Depeche Mode e gli Iron Maiden a Bologna
+ Aver capito che più i colleghi son dipinti come stronzi e più sono persone e colleghi fantastici
+ Le prime pubblicazioni a livello nazionale, la fiducia e la stima del grande Henry
+ L’inseguimento portato a termine con successo a Brian Johnson alla Mille Miglia
– Non essere stato ai Metallica e ai Pearl Jam
– Il sesto anno di partita IVA
LA FRASE DELL’ANNO
“Ma Morgan lo sa che lo volete fotografare?”
CRISTIAN CICCONE
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Bologna Violenta – Uno Bianca
Swans – To Be Kind
Maybe I’m – Bwa Kayiman
Giardini di Mirò – Rapsodia Satanica
Coogans Bluff – Gettin’ Dizzy
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Jerry Cantrell che attacca “Down in a Hole” all’Ippodromo delle Capannelle: Alice in Chains al Postepay Rock in Roma.
+ Il braccio dei Robots dei Kraftwerk che si stacca dallo schermo 3D e mi passa accanto.
+ Io che vengo portato via dai gorilla dopo esser saltato sul palco presidiato dai Gang Of Four. High five for me, yo!
+ I brividi al concerto di Bologna Violenta.
+ Vedere, alfine, i Bluvertigo su un palco.
– Vedere St. Vincent sulla copertina di 3 importanti testate giornalistiche musicali italiane, con la stessa immagine, nello stesso mese. Bleah!
– Vedere St. Vincent al top delle classifiche di mezzo mondo. – Ma per favore!
– Vedere i Gang of Four. – è stata dura vederli ridotti così.
– Trovarmi il disco degli U2 sul telefono. – Non se n’è parlato abbastanza male, credetemi.
– Aver perso i concerti di Battiato, Tuxedomoon, Einstürzende Neubauten e Marlene Kuntz. – A me certe cose fanno male.
LA FRASE DELL’ANNO
“I Love You All” – Michael Gira
GIANLUCA LEO
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Jack White – Lazaretto
Fast Animals And Slow Kids – Alaska
Alt-J – This Is All Yours
Mogwai – Rave Tapes
Karen O – Crush Songs
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ L’inizio della collaborazione con Outune
+ Suonare sullo stesso palco del Management Del Dolore Post Operatorio e dei Linea 77
+ Ritrovare amicizie e crearne di nuove in mezzo al pogo dei Fast Animals And Slow Kids
+ John Butler, mostro del dio
+ Il visual di Unknown Pleasure mentre Contessa canta “Post-punk”.
– Non essere pagati quasi mai ai live, perché chi suona lo fa per passione e non per lavoro a quanto pare
– Vasco Brondi “felice da far schifo”
– La gente che i concerti li instagramma invece che goderseli
LA FRASE DELL’ANNO
“Cuba? ‘n c’è mai piaciuta Cuba?”
ANDREA MARCHETTI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
1) This is all yours, ALT-J
2) Almanacco del giorno prima, Dente
3) 1000 Forms of Fears, Sia
4) Songs of Innocence, U2
5) The hunting party, Linkin Park
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Il mio primo pass foto per un concerto: Editors @ Unipol Arena
+ Avere ancora le orecchie funzionanti dopo un concerto degli Swans
+ Aver vissuto l’uscita del brano “Muchacha” di Anna Tatangelo
+ Uscita del nuovo disco degli ALT-J
+ Essere nel Pit al concerto dei Linkin Park
+ Aver conosciuto a dovere quei pazzi fotografi di Outune
– Troppe cose belle
PAOLO SISA
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Rise Of The Northstar – Welcame
Vasco – Sono innocente
Foo Fighters – Sonic Highways
Slash – World On Fire
Hour Of Penance – Regicide
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Non fare quasi più niente per Outune e tornare a godermi dischi e concerti senza la preoccupazione di dover scrivere le mie minchiate che non legge nessuno
+ Il nuovo team di Outune
+ Emma e Arisa nuove vallette a Sanremo: finalmente avrò un motivo per seguirlo #tettone
+ Molte webze del cazzo a picco nonostante gli investimenti
– Troppe testate che chiudono
– L’Italia e gli italiani sempre più feccia del mondo
LA FRASE DELL’ANNO
“Adesso cuciniamo due uova alla vecchia dio”
GIUSEPPE GUIDOTTI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Sohn– Tremors
Asgeir – In the Silence
Fka Twings- LP1
Klaxons – Love Frequency
Damon Albarn – Everyday Robots
LA FRASE DELL’ANNO
“Ma vattene a fanculo, ‘sta cretina!”
ALESSANDRO MELA
I 5 DISCHI DELL’ANNO
The Gaslight Anthem – Get Hurt
Against Me! – Transgender Dysphoria Blues
Johnny Cash – Out Among The Stars
Bruce Springsteen – High Hopes
Billy The Kid – Horseshoes & Hand Granades
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+Iniziare a scrivere per Outune
+Scoprire dischi che non avrei scoperto altrimenti
+Sentire la voce di Robert Plant dal vivo e sentirmi di nuovo un quindicenne che ascolta felice i Led Zeppelin
-La tempesta che interrompe il concerto di John Fogerty
+I Gaslight Anthem e il concertone all’Alcatraz
-Pioveva fuori dall’Alcatraz e le mie scarpe non erano impermeabili
+La colonna sonora dei “Guardiani della Galassia” ha decisamente stile
-Il chitarrista dei Cribs che dopo aver aperto la serata ai Franz Ferdinand era in piazza, ma non gli abbiamo chiesto una foto perché aveva l’aria di chi potrebbe accoltellarti con una bottiglia rotta. E anche perché non ci interessava poi così tanto.
+Stiff Little Fingers, che non sapevo suonassero ancora, e invece sono ancora carichi
-Rolling Stones che okay che siete i Rolling Stones ma proprio perché siete i Rolling Stones e suonate da mille anni non potete fare prezzi così alti
LA FRASE DELL’ANNO
“Fanculo Gene Simmons, il rock è morto per lui perché è un vecchio riccone rompiballe che non ha idea di come stia andando il mondo del rock ora come ora.” Cit- Benny Horowitz
MARCO AGUSTONI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Caparezza – Museica
Beck – Morning Phase
Damon Albarn – Everyday Robots
Paolo Nutini – Caustic Love
Hauschka – Substantial
LUCA FREDDI
I 5 DISCHI DELL’ANNO
Thee Silver Mt. Zion – Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything
Fire! Orchestra – Enter
Sun Kill Moon – Benji
Have A Nice Life – The Unnatural World
Shellac – Dude Incredible
LA FRASE DELL’ANNO
Not to win, but to make lose whoever deserves to lose
LUCA GARRO’
I 5 DISCHI DELL’ANNO
1)Lazaretto – Jack White
Una delle pochissime cose che faccia sperare ancora nel futuro.
2)Rock Or Bust – AC/DC
Deridetemi, ma non mi sarei mai aspettato questo disco dagli AC/DC oggi.
3)High Hopes – Bruce Springsteen
Lo amo, si sa, ma non avrei puntato due lire su questo album, che credevo un’accozzaglia di b-sides. Invece mi ha regalato alcune delle cose che preferisco dello Springsteen degli ultimi anni.
4)Sonic Highways – Foo Fighters
Progetto folle e da amanti veri della musica, quale da sempre è Dave Grohl.
5)Modern Blues – The Waterboys
Così non diranno che metto sempre la solita roba.
I MOMENTI MIGLIORI E PEGGIORI DELL’ANNO MUSICALMENTE PARLANDO
+ Rolling Stone al Circo Massimo. Epico.
– Pensare a Malcolm Young demente.
+ Concerto Michael Monroe. Uno degli artisti più sottovalutati di sempre.
+ Aerosmith Milano, Black Sabbath Bologna e Vasco all’Olimpico.
+ Michael Stipe che vuole tornare a cantare.
+ Eagles a Lucca, Joe Walsh da lacrime.
+ Comprare un body dei T Rex per mia figlia.
– Rendersi conto davvero che il sogno è finito.
LA FRASE DELL’ANNO
“The dream is over, what can I say? The dream is over, yesterday” (God, John Lennon)