80 candeline per Buddy Holly: 5 brani per riscoprirlo

Non si sente mai nominare abbastanza, Buddy Holly. Oggi avrebbe compiuto 80 anni, non fosse che non ha mai superato i 23, che realizzo ora essere la mia stessa età. Il suo rock & roll era fresco, immediato e chiunque poteva relazionarcisi. Se Elvis era un ideale irraggiungibile, un gigante, Buddy Holly al contrario al primo impatto sembrava un ragazzo qualsiasi.

Aveva persino gli occhiali! E bisogna ricordare che negli anni ’50 non facevano tendenza: li portava chi non ci vedeva. Se la sua carriera come la sua intera vita è stata troppo breve, è stata lunga abbastanza da permettergli di influenzare in modo indelebile le generazioni a seguire, dai Beatles e gli Stones a quell’Eric Clapton che da bambino rimase folgorato nel trovare il disco di un tizio suonava come Elvis ma con gli occhiali come lui, come racconta nella sua autobiografia.

La celeberrima “American Pie” di Don McLean è uno dei tanti brani che rende omaggio a Holly: fa riferimento al “giorno in cui la musica morì”, il terribile 3 febbraio del 1959. Buddy Holly, Ritchie Valens (“La Bamba”) e J.P. “The Big Bopper” Richardson si trovavano su un aereo diretto a Fargo, per suonare al “Winter Dance Party”, ma non ci arrivarono mai. Per uno di quegli scherzi che al destino piace fare il chitarrista di Holly Tommy Allsup si salvò grazie a una monetina: avrebbe dovuto trovarsi sull’aereo, ma perse per sorteggio contro Valens.

Facendo due conti sono passati 57 anni dall’incidente aereo, ma la musica che ho nelle orecchie ne porta molti meno. Per quanto indelebilmente legata al decennio in cui è stata prodotta, il rockabilly di Buddy Holly invecchia come il buon whiskey, ed è godibile da Spotify come da un jukebox.
Certo che se avessi un jukebox a portata di mano poi sarebbe l’apoteosi, ma non soffermiamoci.

Quali brani classici ascoltare per ricordarlo, scoprirlo o riscoprirlo? Ne abbiamo scelti cinque.

Peggy Sue
È di quei nomi entrati nell’olimpo del rock, insieme a Roxanne e alla dolce Jane. Chissà che fine avrà fatto Peggy? Perché doveva esserci una Peggy Sue qualche parte. (Ho commesso l’errore di rompere la magia e informarmi al riguardo: nonostante il brano fosse stato scritto da Holly per la nipotina Cindy, fu il batterista Jerry Allison a suggerire il nome della sua ragazza Peggy per il nome del brano. I due poi si sposarono, ma divorziarono nel 1965.)

Everyday
Ancora oggi uno dei brani migliori. Delicato e accattivante, rappresenta il lato dolce del rock & roll, figlio di un’epoca nella quale per limonare servivano i lenti.

https://youtu.be/aj8HLPIP1SA?t=26s

Oh Boy!
Giacca, cravatta e Stratocaster. Alle spalle i Crickets, prototipo di tante band a seguire.

https://www.youtube.com/watch?v=mBZz3enPqzQ

Rave On
“it’s a crazy feelin’…”

That’ll Be The Day
Il titolo è una citazione western:  Holly e Allison andarono al cinema insieme a vedere “The Searchers di John Ford e “Quello sarà il giorno” è una frase che ricorre più volte nella pellicola. Tra le cover d’eccezione di questo brano se ne ricorda una dei Beatles prima di essere i Beatles: The Quarrymen.

Alessandro Mela

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