Attivi ancora oggi, gli Half Japanese di Jad Fair, mastermind indiscusso della formazione, possono vantare una ricchissima discografica di assoluta devianza ideologica e musicale. Tuttavia, l’esordio su triplo vinile “Half Gentlemen/Not Beasts” rimane il loro parto più shoccante, forte di una cinquantina fra frammenti sonori e ‘composizioni’ più strutturate che prendono le mosse dalla psichedelia estrema di Red Crayola, dal free blues di Captain Beefheart e dalla no wave newyorkese per inerpicarsi in una serie di sberleffi dadaisti mai tentati prima. La messe di detriti e scorie soniche contenute in queste sei facciate saranno fondamentali per l’estetica lo – fi degli anni Novanta, oltre che per gran parte del noise rock, dai Butthole Surfers ai Big Black sino a giungere agli ultimi raccapriccianti epigoni tipo Hospitals. Si potrebbero citare almeno una ventina di tracce altamente significative, ma basta indirizzare l’ascolto verso un paio di cover assolutamente deliranti come “10th Avenue Freeze Out” (Bruce Springsteen) e “Tangled Up In Blue” (Bob Dylan) per certificare l’assoluta genialità della formazione statunitense.
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