La consacrazione definitiva che i Priest aspettavano. Acciaio Britannico trasuda metallo pesante sin dalla copertina e dal titolo. I riff di “Breaking The Law”, “Rapid Fire”, “Metal Gods” e “Living After Midnight” rimarranno nella storia della musica dura e i video tamarri in cui i cinque infrangeranno la legge a furia di borchie e pelle formeranno generazioni di metallari negli anni a venire. A dirla tutta, il successo di “British Steel” è da imputarsi soprattutto all’infinita quantità di ganci presente nelle nove tracce del disco, tutte dirette e molto semplici da assimilare, caratterizzate dal sound inconfondibile delle due asce di Tipton/Downing e dall’altrettanto caratteristica ugola di Rob Halford. In futuro i Priest andranno anche più veloci, si faranno tentare dai synth e risulteranno molto cattivi, ma l’unico tour tematico della loro carriera sarà dedicato proprio a questa release, pubblicata trent’anni prima. Un motivo ci sarà pure…
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