La carriera post Sabbath di Ozzy inizia con un disco clamoroso. La formazione artistica di Randy Rhoads permette a Osbourne di esprimersi su di un heavy metal diverso rispetto a quello proposto con Tony Iommi negli anni Settanta: la vena hard rock melodica e gli studi classici del chitarrista creano veri e propri inni quali “Crazy Train”, “Mr. Crowley”, “I Don’t Know” e la controversa “Suicide Solution”, gemme autentiche di un album che in pratica non conosce tempi morti o canzoni superflue, risplendenti di riff e assoli che consacreranno negli anni Rhoads come uno dei più grandi axeman di tutti i tempi. La combinazione tra il ‘veterano’ e il giovane virtuoso è un tornado di emozioni ed elettricità, tanto che la release diventerà quella più venduta in assoluto dell’Ozzy solista. Purtroppo nel giro di un paio d’anni Randy morirà in un incidente aereo, lasciando un vuoto enorme nell’animo di Osbourne, tanto che questi arrivò al punto di mettere in discussione la propria carriera di rockstar dopo il tragico avvenimento.
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