Fabrizio De André – Tutti morimmo a stento/Volume III

Il ’68 vede la consacrazione definitiva di De André, che nel giro di pochi mesi pubblica due capolavori assoluti del cantautorato DOC. In “Volume III” il musicista re incide alcuni suoi vecchi brani, fra cui “La guerra di Piero” e “La canzone di Marinella”, accanto ad inediti come “Il Gorilla” (da Brassens) e “S’i’ fosse foco” (il sonetto di Cecco Angiolieri messo in musica). Ma è “Tutti morimmo a stento” che segna una svolta epocale nella musica del nostro paese: uno dei primi concept – album italiani, sicuramente il primo di valore assoluto, basato sulla narrazione di quelle che oggi si chiamerebbero ‘vite di scarto’, l’universo degli invisibili, dei diseredati dalla terra. Nessuno aveva ancora avuto questo coraggio. Il primo pezzo, “Cantico dei drogati”, dice tutto già dal titolo. Inaspettatamente, queste opere saranno anche enormi successi in classifica, prima (Volume III) e seconda (Tutti morimmo a stento) a fine 1969.

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