Dopo la dolorosa presa di coscienza avvenuta con “What’s Going On” (1971), Marvin Gaye si rilassa e mostra il lato più edonista della sua arte. “Let’s Get It On” ha l’unico torto di seguire a quello che probabilmente è il vertice assoluto della soul music; per il resto si tratta di un altro capolavoro, fra gli ultimi partoriti dalla Golden Age of Soul prima dell’avvento definitivo della disco music. Ancora una volta si tratta di un concept; qui Gaye celebra in otto brani la gioia dell’atto sessuale. Come spiega egli stesso nelle note di copertina, il suo intento è contestare la divisione che alcuni fanno fra amore e sesso e dimostrare che queste due componenti, se combinate, possono funzionare davvero bene. È un intento perseguito a colpi di musica sensualissima, vellutata, molto ‘black’ nella percezione di quella che è la sfera sessuale (niente spigoli o scatti psicotici, tutta curve e gemiti di piacere, come quelli femminili che introducono “You Sure Love To Ball”). Marvin usa il falsetto come non sarà mai più in grado di fare, mentre le parti strumentali, sebbene non così innovative come su “What’s Going On”, sono perfette nel sottolineare ogni sfumatura di questa mezz’ora abbondante di amplesso sonoro. Un po’ meno orchestra e un po’ meno archi permettono ai fiati di farsi maggior strada, e l’abbraccio fra soul e funk è di quelli più caldi di sempre. Che bellezza!
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