Il loro capolavoro rimane il primo album omonimo, tuttavia “Faust IV” non gli è di molto inferiore. Affatto. Quasi tutti i brani che lo compongono mostrano i tedeschi ancora all’apice della forma, e sono i quasi 12 minuti di “Krautrock” a farne un disco imperdibile: immensa jam per synth urlanti nel cosmo, tastiere impazzite, chitarre deraglianti e ritmo motorik di batteria, “Krautrock” è una paurosa tempesta mentale che esplode energia in modo atroce e inesorabile. Manifesto assoluto del genere omonimo, ne segna anche l’estremo apice, prima che il filone originario si dissolva nella musica elettronica ‘ballabile’ e proto techno dei Kraftwerk.
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