Il terzo album di Barry White non è solo un’opera – cardine all’interno della musica ‘black’, ma influenzerà profondamente tutto il mondo del pop a venire. Voce calda e sensuale, presenza scenica imponente, White prende le mosse dal R&B, dal funk e dal soul di Curtis Mayfield e, soprattutto, di Marvin Gaye, ma lo semplifica in un’ottica smaccatamente pop, lo esaspera dei suoi contenuti amoroso/sessuali e lo porta direttamente sulle piste da ballo. Donna Summer arriverà solo l’anno successivo, ma in “Can’t Get Enough” si possono già scorgere moltissime caratteristiche della disco music che invaderà il mondo nella seconda metà degli anni Settanta. Il successo dell’album è notevole, e ancor più notevoli sono i risultati raggiunti dai due singoli – traino, “Can’t Get Enough Of Your Love, Baby” e “You’re The First, The Last, My Everything”, quest’ultimo brano – simbolo dell’intera carriera di Barry e della sua Love Unlimited Orchestra. I suoi LP venderanno benissimo anche in Italia, intasandone le classifiche per almeno un lustro.
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