Dopo lo scioglimento dei Cream e la breve avventura nel supergruppo dei Blind Faith, Eric Clapton fatica a trovare la propria dimensione da solista. Il debutto omonimo del 1970, seppur interessante, non convince del tutto, e intanto il chitarrista di blues bianco più famoso al mondo è alle prese con pesanti problemi di droga (eroina). Riesce però a disintossicarsi e, trasferitosi in Florida, a mettere in piedi un nuovo gruppo in grado di seguirlo alla perfezione. Esce quindi “461 Ocean Boulevard”, album di successo grazie a “I Shot The Sheriff”, cover di Bob Marley che farà il giro del mondo. Sottovalutato da parte della critica, in realtà si tratta di una delle più belle prove nella carriera solista del Nostro. Il blues rock s’ibrida con elementi caraibici (non solo reggae), country e sudisti. Domina un’atmosfera rilassata, con lo scanzonato southern rock di “Motherless Children” ad offrire un’apertura che mette di buon umore, punteggiata dalla slide guitar e propulsa da un arrembante incalzare della batteria. “Give Me Strengh” è, al contrario, un pacato gospel con tanto di dobro guitar, ma la canzone più incredibile è “Willie And The Hand Jive”, cover di Johnny Otis che però sembra un brano di Bo Diddley suonato al rallentatore e incrociato con reggae e calypso. Basterebbero queste tre tracce a fare di “461 Ocean Boulevard” un gran lavoro, ma anche il resto non è da meno, e testimonia una ritrovata salute fisica e psichica. Almeno per il momento.
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