E’ il disco più famoso degli Skynyrd, quello aperto dal riff immortale di “Sweet Home Alabama”, brano che è insieme celebrazione dell’orgoglio confederato e piccata risposta alle accuse che Neil Young aveva mosso agli stati del sud in ben due canzoni, “Southern Man” e “Alabama” (ma a Neil “Second Helping” piacque comunque moltissimo). Rispetto all’esordio il suono si è evoluto verso una forma di southern leggermente più raffinata, ma grazie anche al passaggio di Ed King dal basso alla sei corde, ora la band dispone di tre chitarre che spesso vengono suonate all’unisono, aumentando all’inverosimile la potenza di fuoco di pezzi come “Workin’ For MCA”, “Don’t Ask Me No Questions” e “The Needle And The Spoon”, i quali prendono sfumature hard rock. Ma in “Second Helping” è possibile gustare anche la passionale ballad elettrica “I Need You”, il boogie di “Swamp Music”, il folk blues di “The Ballad Of Curtis Loew” e la frizzante cover di “Call Me The Breeze” di J.J. Cale, rimpinzata da un’ottima sezione fiati e corroborata da un magnetico assolo di pianoforte. Non ci sono punti deboli in quello che, tuttora, rimane l’album più importante nella storia del southern rock. Sarà doppio platino negli Stati Uniti.
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