Supergruppo che deve molto alla scena di Canterbury, formato da Phil Miller (Matching Mole), Richard Sinclair (Caravan), Dave Stewart (Egg) e Pip Pyle (Gong), gli Hatfield And The North con questo debutto realizzano uno degli ultimi grandi dischi dell’era progressiva. C’è davvero di tutto in appena quindici tracce, dal rock al jazz all’avanguardia, in un ibrido sonico che richiama Soft Machine, Caravan e alcune cose dei King Crimson. E non solo questi. “Going Up To People And Tinkling” può vantare delle tastiere alla Miles Davis, i dieci minuti di “Son Of ‘There’s No Place Like Homertown” contengono numerosi echi del Frank Zappa di “Hot Rats”, in “Rifferama” si è presi in un vortice free jazz, e in “Shaving Is Boring” la band si permette addirittura un’escursione nello space rock. I brani sembrano scivolare l’uno nell’altro, tenuti assieme da un’aura a metà fra il romantico e il surreale. Un album unico nel suo genere, suonato da musicisti di rara levatura che hanno trovato l’alchimia perfetta. Preziosissimo.
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