Il primo album, “Outlandos d’Amour” (1978), conteneva l’hit “Roxanne” ma non metteva ancora del tutto a fuoco le qualità di una delle più famose band scaturite dal movimento new wave. Ci pensa “Reggatta De Blanc” a consegnare i Police alla storia del pop/rock. Qui il trio formato da Sting (voce e basso), Stewart Copeland (batteria) e Andy Summers (chitarra) trova l’alchimia perfetta nel diluire tempi in levare caraibici e detriti post – punk in un suono d’insieme altamente orecchiabile e riconoscente verso il rock classico. Il titolo in pseudo francese significa “reggae bianco“, e fotografa perfettamente il contenuto del disco, in cui una formidabile sezione ritmica fornisce forza propulsiva a brani agili e scattanti che mettono d’accordo cercatori di nuovi suoni e tradizionalisti della forma – canzone. Le prime tre tracce sono d’antologia: “Message In A Bottle” mette in mostra le doti canore e strumentali di Sting attraverso un brillante meticciato rock/reggae, la title – track è dominata dal talento sopraffino di Copeland dietro le pelli, mentre la quasi punk “It’s Alright For You” permette alla sei corde di Summers di guizzare frenetica. Come se non bastasse questo tris d’assi, in “Reggatta De Blanc” è presente anche il dilatato e fantasmagorico ‘blue eyed reggae’ di “Walking On The Moon”, episodio in cui i tre suonano come un perfetto meccanismo ad orologeria. Non si tratta del più grande successo commerciale dei Police, piuttosto del loro probabile vertice artistico.
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