L”esordio dei Cure diventa un classico del post – punk nel giro di pochi mesi. Inizia così la leggenda di Robert Smith e compagni, con un sound ancora fortemente memore dello tsunami del ’77, ma già orientato verso una forma di rock dalla forte orecchiabilità e dalle sfumature ombrose. Il basso tagliente e le chitarre affilate danno subito un’aura angosciosa ad altrimenti perfette pop song come “10.15 Saturday Night” e “Grinding Halt”; è la lezione del punk filtrata tramite l’estetica wave, che qua inizia a colorarsi di dark, anche se in questo senso “Three Imaginary Boys” si pone ancora al di qua della linea oscura. Da citare, infine, la spettrale cover di “Foxy Lady” di Jimi Hendrix, altra prova della nascita di una band straordinaria.
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