The Stranglers – The Raven

Per alcuni è il loro capolavoro, per altri la prima ed eccessiva concessione a suoni troppo pop oriented. Eppure, al di là dei gusti personali, il quarto long playing degli Stranglers rimane una delle testimonianze più originali della new wave. Al crocevia fra progressive, psichedelia, post – punk e contaminazioni elettroniche, “The Raven” è un lavoro invecchiato molto bene, che ancora oggi mostra freschezza e forza soggiogante. L’electro pop dell’intro di “Shah Shah a Go Go” è sicuramente stato uno shock per i fan della prima ora, ma assieme ad altre intuizioni, come i barocchismi della title – track e l’atmosfera decadente e ambrata di “Baroque Bordello”, ha portato una ventata d’aria nuova all’interno della band, instancabile nel cercare sempre nuovi e inusitati modi espressivi. Ispirato in parte alla mitologia germanica, “The Raven” è un ottimo esempio di come tematiche oscure e apocalittiche possano perfettamente sposarsi con una musica ‘leggera’, anche se sempre sottilmente inquietante.

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