Un nuovo bassista e un thrash metal che si fa più tecnico e freddo dominano nel nuovo “…And Justice For All” dei Metallica. Il successo è istantaneo e questo diventa l’album che permette al quartetto di sfondare a livello internazionale. Se la produzione è discutibile e le linee di basso vengono deliberatamente abbassate il più possibile nel mixing definitivo, i riff portanti di “Blackened”, “Harvester Of Sorrow”, “The Shortest Straw” e “Dyers Eve” sono eccezionali. I pezzi diventano più complessi, i ritmi vengono rallentati e variati di frequente, privilegiando un approccio talvolta marziale e monocorde (“Eye Of The Beholder”) ma spesso al limite del progressive (title – track), causando talvolta l’allungamento della durata delle tracce oltre i sette minuti. Ci sono infine “One”, primo video mai girato dalla band e un tour di supporto colossale, che conferma il gruppo tra i leader assoluti della scena thrash metal contemporanea. Si chiude un decennio che ha imposto Hetfield e soci come iniziatori di un movimento fondamentale. Saranno loro stessi tra tre anni a decretarne l’uscita dal mainstream che si stava oramai conquistando, favorendo però lo sdoganamento definitivo della musica metal presso milioni di ascoltatori occasionali con il lavoro omonimo…
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