L’irrompere del nuovo si concretizza pienamente nel terzo disco dei Primal Scream, formazione scozzese guidata con spirito visionario dal vocalist Bobby Gillespie. “Screamadelica” è frutto della volontà di rompere definitivamente le barriere fra rock e musica dance, e la sua riuscita è merito tanto delle idee innovative della band quanto della capacità della stessa di servirsi dello studio di registrazione come se si trattasse di uno strumento aggiunto, senza dimenticare il tocco decisivo del DJ Andrew Weatherall. È davvero difficile segnalare in poche righe gli innumerevoli momenti di splendore di un disco che non è esagerato definire epocale, fra i più belli e significativi dell’ultimo anno che saprà davvero cambiare il volto del rock. C’è il gospel psichedelico di “Movin’ On Up”, inaudito intreccio fra Rolling Stones ed estetica black; la cover di “Slip Inside This House” dei 13th Floor Elevators che aggiorna le vecchie vibrazioni all’LSD tramite l’aggiunta di quintali di MDMA; i mondi alieni che pulsano nelle ebbre dilatazioni ipnotiche di “Loaded” e “Come Together”, in cui soul, funk, jazz e i Rolling Stones di “Sympathy For The Devil” vengono ricombinati ex novo; l’acid folk stranito di “Inner Flight”. Tanta altra magnificenza racchiude “Screamadelica”, eppure il brano che meglio di tutti ne definisce la filosofia rimane “Don’t Fight It, Feel It”, in cui nuovi tribalismi e vocalizzi soul arricchiscono il battito acid house che, come suggerisce il titolo, non è più da combattere ma semplicemente da assaporare. E la musica non sarà mai più la stessa.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)