Suede – Suede

Nel 1993 l’album d’esordio degli Suede provocò un ciclone nella stampa britannica. Secondo quanto scrisse The Indipendent in quei giorni, la band inglese poteva contare su di un ‘hype’ che non si riscontrava dai tempi degli Smiths, forse persino da quelli dei Sex Pistols. Tutto sommato, tale successo non era casuale: Brett Anderson e compagni avevano cucinato un disco che recuperava certi afflati del glam rock anni Settanta (si faceva spesso il nome di David Bowie, ma i T. Rex erano ugualmente in agguato) e li amalgamava con striature intimiste appartenute agli Smiths stessi, legando il tutto per mezzo di melodie e ritornelli ultra orecchiabili. I singoli “The Drowners” e “So Young” erano basati su di un’ambivalenza fra leggerezza pop (la seconda) e impeto rock (la prima); seppur nulla di realmente rivoluzionario, questi brani assieme agli altri contenuti in “Suede” contribuirono ad aprire le porte al fenomeno del britpop, che iniziava ad ingranare grazie anche ai primi dischi dei Blur e che, di lì a pochissimo, avrebbe trovato negli Oasis le ultramegastar.

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