Orbital – Orbital 2

E’ con il secondo album che il duo elettronico inglese degli Orbital decolla definitivamente verso quella efficace fusione di techno, house, minimalismo ambient e scorie psichedeliche che segnerà il suono electro dei Nineties, sorta di propaggine estrema della generazione rave. Infatti, i fratelli Phil e Paul Hartnoll esordiscono nell’89 con un singolo, “Chime“, che infiamma le prime avanguardie dei ravers; si tratta di un pezzo dal suono aspro e battente, derivato nientemeno che da un sample di un brano dei Crass. Insomma, a certificare la voglia che i due hanno di rompere le barriere c’è anche il retroterra punk. Difficile da cogliere in “Orbital 2“, ma comunque ancora presente, in quello che pare un bombardamento psichico effettuato a colpi di trance, campionamenti di strumenti esotici (il didgeridoo fra gli altri), pause eteree, beat selvaggi e anarchia sonora in ogni dove. Leggendari anche i live che al tempo gli Orbital sanno inscenare.

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