I Between The Buried And Me confezionano con “The Parallax II” il disco capolavoro (un ulteriore capolavoro se preferite) della propria carriera: i cinque del North Carolina sono oramai maestri nel realizzare opere che avvolgono l’ascoltatore e lo rapiscono completamente utilizzando sonorità estreme come quasi nessuno in questo campo è mai riuscito a fare. I paragoni lasciano sempre il tempo che trovano, ma è inevitabile associare alcuni passaggi dei BTBAM all’era d’oro dei Dream Theater, così come però è obbligatorio riconoscere ai Nostri di aver oramai coniato un sound caratteristico immediatamente riconoscibile, di aver mantenuto la parte aggressiva con il growl di Tommy Giles e le intricatissime partiture a farla da padrone nel corso di un lavoro che non potrà non affascinare chi tollera bene cambi di tempo, aperture fusion, passaggi puliti eterei e talvolta ai limiti della psichedelia. La velocità cambia molto spesso, thrash e death metal se la giocano ad armi pari, ma è quando dentro “Bloom” parte la citazione alla sigla del Batman telefilm che capisci quanto effettivamente siano adorabili questi iper tecnici Between The Buried And Me; oltre a essere chiaramente uno degli act più importanti del nuovo millennio (uno dei pochi gruppi che ha davvero detto qualcosa di nuovo in questi anni e che ha messo insieme una serie di cd che rimarranno nella storia del genere) sono anche in grado di prendersi poco sul serio, magari dopo aver composto un album di 70 e passa minuti dove la loro abilità esecutiva riesce ancora una volta a non essere ridondante ma al servizio di un concept pazzesco. Ovvio, state alla larga da Parallax II se volete qualcosa di immediato, diretto e che non richieda una certa attenzione nell’ascolto. E’ pieno di lavori tradizionali là fuori, nessuno vi ordina di sorbirvi i cambi di tempo e le divagazioni acustiche, elettroniche o jazz dopo due minuti di growl e blast beat…
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