Se da un lato la firma con Reprise (Warner) venne considerato un tradimento dai fan della prima ora, l’eco che la major riuscì a dare a “Dookie” dei Green Day fu fondamentale nel proiettare un’onesta band di punk melodico dalle stalle alle stelle. Grossa parte del merito ovviamente sta anche nell’incredibile capacità di Billie Joe e soci di comporre brani tirati e tutt’altro che mosci, dotati di ritornelli e ganci melodici assoluti, in grado di piacere anche al più distratto ascoltatore di radio mainstream. L’inno “Basket Case” furoreggiava all’epoca su Mtv e circuiti annessi, l’accoppiata Offspring-Green Day faceva impazzire tutti gli adolescenti travolti da quest’ondata che del punk originario aveva solo il nome, basandosi su un’orecchiabilità e una facilità di fruizione estrema. Divertimento e coinvolgimento senza freni, per un party senza sosta che ha in “Welcome To Paradise”, “When I Come Around” e nel singolo già citato le punte di diamante di una release che ha fatto epoca. Dieci anni dopo Armstrong trovò il modo di portare il proprio personale punk rock a un livello di popolarità ancora sconosciuto per il genere che vedeva (a fine anni settanta) l’essere famosi e acclamati dalle masse come qualcosa di tutt’altro che positivo…
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