Pulp – This Is Hardcore

Il 1998 segna la riscossa di un certo immaginario glam rock. Ovviamente i tempi sono ben diversi dai primi anni Settanta e le sonorità, spesso, prendono tutt’altra piega. Ognuno è libero di dare la propria interpretazione musicale agli input forniti da David Bowie e nipotini venticinque anni prima. Fra i più geniali reinventori di queste atmosfere ci sono i Pulp, band inglese guidata dal talento compositivo e canoro di Jarvis Cocker. In realtà sono sulle scene da quasi trent’anni quando pubblicano “This Is Hardcore“, e nel corso del tempo hanno rovistato in quasi tutte le direzioni possibili, dallo sghembo indie pop dell’esordio “It” (1983) sino al britpop a guisa di dandy del precedente “Different Class” (1995). Rimane quest’ultimo il più grande successo commerciale del complesso, ma l’estro di Jarvis e soci si rivela pienamente solo con il qui presente album, ruminazione decadente e intensa di scenari noir, torbidi e fumosi. I fiati, il pianoforte e le improvvise accensioni della title – track, la teatralità di “The Fear” e lo psycho – glam androide di “Party Hard” sono alcuni dei momenti più felici di un disco irripetibile.

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