Fatboy Slim – You’ve Come A Long Way, Baby

E’ Fatboy Slim, all’anagrafe Quentin Leo Cook ma già conosciuto come Norman Cook quando era bassista degli Housemartins, il nuovo prodigio del big beat inglese. E se il modo di mischiare sound elettronico e attitudine rock è simile a quello di Chemical Brothers e affini, ben diversa si rivela la concezione di fondo del suo fare musica. Assommando acid house, trip hop, scampoli di psichedelia e battiti rave, ma anche parecchio funk a cavallo fra Sessanta e Settanta, il DJ britannico stempera le tensioni create dagli act suoi simili attraverso un approccio più ludico e solare alla sampladelia. Nei singoli “Right Here, Right Now” e “The Rockafeller Skank” lo scatenamento danzereccio/erotico è inequivocabile, addirittura esorbitante nei fiati mandati in loop di “Gangster Tripping”, il vero capolavoro dell’album. Il successo di “You’ve Come A Long Way, Baby” si estende dall’Europa agli States, nazione in cui il disco arriverà al platino. Un punto fermo dell’elettronica degli ultimissimi anni Novanta.

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