“Dangerously In Love” è qualcosa di più di un semplice album di debutto; è l’atto di nascita del più rifulgente astro nella costellazione dell’R&B contemporaneo. Beyoncé Knowles si era già fatta notare, appena adolescente, nel trio delle Destiny’s Child, ma solo nella dimensione solista la sua popolarità tocca vette clamorose. Il disco è, ovviamente, un successone dal punto di vista delle vendite (11 milioni di copie, numeri altissimi considerando l’ormai galoppante crisi dell’industria discografica). Ma ancor di più è l’immagine della Knowles a imporsi: forte di una bellezza mozzafiato e di una voce non comune, i video dei suoi singoli s’impongono subito all’attenzione di Mtv e, successivamente, di internet, rendendola la star per antonomasia dell’R&B contaminato dall’hip hop (nel brano “Crazy In Love” appare Jay-Z, futuro marito della cantante) e venato di soul, blend stilistico che imperverserà nelle classifiche per tutti gli anni Zero e oltre. E del quale Beyoncé è l’assoluta protagonista. Si tratta di un’ascesa più che meritata, data la poliedricità e la bravura dell’artista, anche attrice di successo. A proposito: nel film “Dreamgirls” (2006), musical ispirato alla storia del rhythm and blues e del soul della Motown, l’ex Destiny’s Child dimostra a tutti che le doti canore per affrontare i classici della canzone afroamericana non le mancano di certo.
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