The Killers – Hot Fuss

Il 2004 ha rappresentato l’apice assoluto per il revival new wave degli anni Zero. In particolare, due esordi hanno catalizzato l’attenzione: quello omonimo dei Franz Ferdinand e il qui presente “Hot Fuss“, prima fatica degli statunitensi (Las Vegas) The Killers. Americani solo sulla carta, poiché Brandon Flowers e soci suonano più inglesi di una band inglese del 1982 cresciuta con Cure, Joy Division e Duran Duran (per questi ultimi ascoltare “Jenny Was A Friend Of Mine”, in cui le linee di basso di Mark Stoermer imitano in modo smaccato quelle di John Taylor). Pure la voce e le tastiere suonate da Flowers portano il sound verso territori new romantic, dimostrando una grande dimestichezza con le fonti originarie ma, allo stesso tempo, un songwriting persino troppo derivativo. E sarà questo il maggior limite dei Killers nell’arco dell’intera carriera, la quale peraltro non ha ancora registrato un successore degno del valore di “Hot Fuss”, tanto calligrafico quanto delizioso.

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