Il secondo capitolo della saga zappiana si apre definitivamente alla sperimentazione più grottesca, ma assolutamente geniale. Si tratta di una sorta di pestifero concept – album atto a mettere alla berlina tutte le storture dell”American Way of Life’, condotto tramite ‘rock song’ mutanti che si aprono al jazz e alla classica senza soluzione di continuità. La ‘stravinskiana’ “Brown Shoes Don’t Make It” è la traccia più famosa, ma ancora meglio fanno i sette minuti di “Invocation & Ritual Dance Of The Young Pumpkin”, jam jazz – rock che anticipa la fusion prima di chiunque altro. In due anni Frank Zappa ha sfornato due capolavori, ma la striscia è destinata a continuare ancora.
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