Crosby, Stills, Nash & Young – Déjà Vu

Con l’arrivo di Young il supergruppo per antonomasia della generazione di Woodstock realizza il suo capolavoro. Rispetto al predecessore c’è giusto un filo di elettricità in più (e Jerry Garcia che suona la ‘pedal steel guitar’ in “Teach Your Children”), ma l’incanto è ancora più pervasivo, con brani quali “4 + 20” (Stills), “Helpless” (Young), e “Woodstock” di Joni Mitchell a rifulgere più preziosi. Si tratta di un’opera in cui inizia a farsi sentire la disillusione scaturita dalla fine degli anni Sessanta e delle sue utopie, e il folk rock si tinge di maggior consapevolezza. Nonostante questo, gli impasti vocali sono persino più strabilianti rispetto al passato, e “Déjà Vu” rimane la vetta più alta che il quartetto abbia mai scalato. È il disco manifesto di un’epoca (oltre che del suono “West Coast”), colta nel suo momento culminante, un secondo prima della caduta irreversibile. Anzi, mentre questa è appena iniziata.

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