David Crosby – If I Could Only Remember My Name

L’ultimo happening della controcultura californiana degli anni Sessanta. Basterebbe questo per descrivere il debutto solista di David Crosby, già nei Byrds e divenuto ancor più noto per la sua militanza nel supegruppo CSN&Y. E in “If I Could Only Remember My Name” manca solo Stills, per il resto ci sono tutti i più grandi rappresentanti di una stagione irrimediabilmente perduta: Jerry Garcia dei Grateful Dead, Grace Slick dei Jefferson Airplane, e poi Joni Mitchell e ancora gli stessi Neil Young e Graham Nash. Tutti indaffarati a far sorgere sogni di fronte all’alba e ad innalzare, al tramonto, i fumi degli ultimi falò psichedelici. Musica che contiene qualche sussulto rock ma che si contraddistingue per una lancinante malinconia di fondo, con almeno “Music Is Love”, “Cowboy Movie” e “Song With No Words (Tree With No Leaves)” da mandare a memoria. La maggior parte dei protagonisti di quest’atto unico vivranno ancora stagioni esaltanti, Young su tutti. Eppure “If I Could Only Remember My Name” rimane l’estremo e stupendo epitaffio di un mondo ormai scomparso.

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