Il periodo a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta è stato senz’ombra di dubbio il più creativo per De André. La maggior parte delle sue migliori canzoni sono state scritte in quei tempi. Ulteriore testimonianza di tale incredibile fertilità poetica e musicale è “Non al denaro, non all’amore né al cielo“, quinto capolavoro consecutivo nel giro di appena un lustro. Ancora una volta si tratta di un concept: nel precedente “La buona novella” il cantautore rileggeva i Vangeli Apocrifi, in questo l’idea ispiratrice parte da Edgar Lee Masters e dalla sua “Antologia di Spoon River”. Faber scrive i testi in collaborazione con Giuseppe Bentivoglio; se quest’ultimo avrebbe voluto riadattare le poesie dello scrittore americano in una prospettiva politica, al contrario De André ha optato per un discorso essenzialmente umano. Per questo il disco è attuale ora come quarant’anni fa. Suona e collabora alla stesura delle musiche anche il futuro premio Oscar Nicola Piovani.
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