Oltre a scrivere la celebre “Soul Man”, portata al successo da Sam & Dave nel 1967, Isaac Hayes si era segnalato fra i più innovativi interpreti di soul music con il disco “Hot Buttered Soul” del 1969. Tuttavia il suo lavoro più significativo rimane “Shaft“, colonna sonora dell’omonimo film capostipite della blaxploitation. Nel doppio album Hayes canta in soli tre brani; il resto è un magma ribollente funk e fusion, stemperato da lascive orchestrazioni per fiati e archi. Epocali “Theme From Shaft”, esempio di soul psichedelico al suo meglio, e i quasi 20 minuti della rutilante jam jazz – rock “Do Your Thing”. Le intuizioni contenute in questo disco saranno largamente sfruttate dalla nascente disco music, genere nel quale si lancerà Isaac stesso a partire dalla seconda metà dei Settanta.
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