Primo album realmente importante per il progressive rock italiano, “Concerto Grosso per i New Trolls” vede il gruppo genovese abbracciare il nuovo stile che fonde rock e classica in lunghe e sfarzose suite. Chiamato anche pop sinfonico o rock barocco, quel che qui maggiormente interessa è segnalare che nel caso dei New Trolls l’esperimento funziona. Nel primo lato la band interpreta una partitura di Luis Enriquez Bacalov suddivisa in quattro movimenti: mentre l’orchestra suona una libera interpretazione in chiave neoromantica della musica barocca settecentesca (Händel e Albinoni in particolare), il quartetto ligure interviene tramite un hard prog dagli accenti alla Jethro Tull (il flauto di Vittorio De Scalzi) e dedica l’ultimo movimento a Jimi Hendrix, omaggio sottolineato dalla chitarra distorta di Nico Di Palo. Senza però dimenticare la componente melodica, com’è testimoniato dall’adagio del secondo movimento. L’altra facciata del vinile contiene un’unica improvvisazione di oltre venti minuti senza orchestra, fra le più coraggiose per gli standard della musica italiana d’allora: hard rock, psichedelia, ricordi beat e assoli di tastiera, batteria e chitarra vengono legati assieme tramite il modus operandi tipico del progressive. A fine anno “Concerto Grosso per i New Trolls” sarà decimo fra i dischi più venduti in Italia.
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