Joni Mitchell – Hejira

Nella seconda metà dei Settanta la gloriosa tradizione dei cantautori nordamericani, esplosa verso la fine dei Sessanta, non è affatto morta. Certo, a parte pochissimi nomi, ha perso il suo carattere innovativo, tuttavia a volte i vecchi leoni se ne escono con un disco che poco ha da invidiare a quelli pubblicati durante i tempi d’oro della prima fase. È il caso di “Hejira” di Joni Mitchell, album in cui la songwriter canadese, ispirata da un viaggio in automobile compiuto dal Maine alla California, compie un piccolo miracolo nello scrivere nove canzoni in cui folk e jazz si compenetrano alla perfezione. Per far questo, risulta indispensabile l’aiuto del fenomenale bassista elettrico Jaco Pastorius, allora già nei Weather Report, che con il suo strumento dona un tocco inconfondibile a brani quali “Refuge Of The Roads”, “Black Crow”, “Coyote” e la title – track stessa. Ancora oggi, “Hejira” è considerato un classico nella carriera della Mitchell, testimonianza di una civiltà musicale che, seppure più in ombra, continua a sopravvivere nel corso delle decadi.

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